Il rap in Italia è stato sdoganato e dopo anni e anni di lotte dei vari artisti, l’arrivo della trap ha rotto definitivamente ogni barriera nel mondo musicale del bel paese. Può piacere o non piacere, ma è così.
La trap ha portato anche tanta vitalità nel mondo delle serate ed è interessante notare come nella provincia napoletana ormai da un anno si respiri questa atmosfera, attraverso il lavoro di Birds in Trap (BIT), un lavoro costante e per nulla facile, quello di affermarsi in una realtà generalmente chiusa o in ritardo rispetto alle nuove tendenze.
In occasione del loro anniversario li abbiamo intervistati per analizzare la loro crescita e più in generale il mondo musicale che li circonda.
Ci vediamo venerdì!Birdsintrap / Happy BITday
Posted by Birds in trap on Monday, October 29, 2018
Come, quando e dove nasce Birds in Trap?
Birdsintrap nasce circa un anno fa, dalla nostra voglia di creare un concetto hiphop/trap in provincia, progetto che mancava da tempo e sinceramente ne sentivamo dapprima noi l’esigenza.
Chi siete e cosa fate nella vita ?
Siamo principalmente 3 soci: Francesco Sannino, Domenico Formisano e Gianluca Guarino. Studiamo e lavoriamo, BIT per noi è una passione, un modo di uscire dalla routine.
Cosa vi ha portato a creare BIT?
È proprio quanto detto prima la risposta. Molto semplicemente un anno fa abbiamo notato che il nuovo fenomeno stava prendendo piede anche nelle periferie e, beh, volevamo il party che non eravamo mai riusciti a creare. Capimmo che quello fosse stato il momento giusto e l’abbiamo colto, anticipando le altre forze presenti nel vesuviano.
Non cosa vi spinge a farlo ma, quale sarebbe un buon motivo per smettere di fare questo party?
NESSUNO, abbiamo lottato per affermarci e per delineare il nostro concetto e ad oggi guardiamo avanti, cercando sempre di migliorare la qualità del nostro party, sia musicalmente restando aggiornati ai nuovi trend ma ancorati sempre alla old school, sia nei servizi da offrire ai clienti che devono sentirsi a “casa”.
Nel panorama HipHop chi è stato un ispirazione indispensabile per la realizzazione di BIT?
Indubbiamente l’ambiente circostante ha contribuito alla realizzazione del progetto. I nostri amici DJ cercavano un posto dove esprimersi appieno finalmente liberi da politiche strettamente “commerciali” e poco musicali. Inoltre un anno fa più di adesso, la trap era la musica del momento, qualche mese prima nacque che di lì a poco si sarebbe affermato come il party hip hop/trap a Napoli e con cui si è creata una bellissima sinergia.
Cosa avete in meno degli altri?
Beh forse non si tratta di avere qualcosa in meno, cerchiamo di sopratutto di differenziarci dagli altri party…magari quello che (ci) manca molto in provincia sono le strutture
Immaginate di fare altri party con un genere musicale completamente diverso ?
In passato abbiamo già lavorato ad altri progetti con altri generi,ma ad oggi ci concentriamo solo su BIT cercando di far crescere il party aggiungendo man mano le varie sfumature che ha l’hip hop, il rap o la trap stessa proprio per dare longevità al party in ottica futura.
Fra la scorsa stagione invernale e estiva qual è il ricordo più bello?
A nostro parere assolutamente il 23 febbraio, data in cui salutavamo il nostro dj Orlando, che sarebbe stato fuori per parecchio tempo. Cambiammo il giorno da domenica a venerdì per permettergli di suonare un’ultima volta. Eravamo tutti quanti preoccupati della scelta,in quanto fosse molto delicata. Il risultato? Grazie a un’ottima comunicazione e l’impegno di tutto lo staff la serata fu un successo. Eravamo in tanti a salutare il nostro dj, e l’atmosfera era unica; si respirava la vera aria del club.
Questo venerdì compiete un anno, siete soddisfatti di quanto accaduto e di quanto creato?
Assolutamente si. In un anno abbiamo notato crescite quasi esponenziali. Vediamo gente nella provincia per la prima volta affezionate realmente a un qualcosa che va ben oltre il party. Siamo partiti con tanto scetticismi, al punto di sminuirci e sottovalutarci. La nostra più grande soddisfazione adesso è poter dire loro che ci stiamo riuscendo, finalmente.
Facendo un passo indietro, com’è nato il nome? Avete preso ispirazione dal titolo del penultimo album di Travis Scott, seppur senza un ‘’the’’ (Birds in the trap)?
Abbiamo preso ispirazione dal nome dell’album, ma abbiamo dato una connotazione del tutto indipendente dall’album.
Il concetto sta a indicare che la nostra musica riesce a intrappolarti, farti diventare dipendente. La clientela a cui ci rivolgiamo sono i “birds”. Inizialmente era rappresentato da una gabbia aperta per alludere al fatto che non ci saremmo discostati mai un minimo da ciò che volevamo proporre. Chi non gradiva poteva tranquillamente uscire dalla “gabbia”.
Spostandoci invece un attimo sulla musica: online ancora c’è chi cerca di capire se la trap è rap o ancora meglio hip hop, qual è la vostra opinione al riguardo ?
Questa è una bella domanda. La trap a nostro parere rientra sicuramente sotto il filone generale dell’hip-hop. Ma essa è solo una goccia in un mare. Come sappiamo l’hip hop nella sua evoluzione è stato caratterizzato da diverse tendenze, visioni alternative che spesso si contrappongono anche. Nonostante la trap sia un sotto genere hip-hop, non riteniamo sia giusto parlare di rap e trap come due cose coincidenti.
Mi rivolgo soprattutto al Dj: quali sono i brani che non possono mancare durante la serata (almeno 3) ?
Demedici (resident) e comune addetto alla musica ci spiega : ” Una hit del momento, Thoiry RMX di Quentin40 per citarne una, Power di Kanye West come classico che è rap per genere ma trap per intensità e poi contaminazione come Kaytranada o i Nirvana sono esempi passati e che ritorneranno”
Ritornando sempre allo sconosciuto di prima che album gli consigliereste uscito nell’ultimo anno?
Prosegue “Potere. Non perchè sia Rap, non perchè sia Napoletano, non perchè sia di un ex membro dei Co’sang. Perchè è un disco completo in cui si trascendono tantissime sfaccetature dell’artista e perchè uno dei temi principali è quanto a volta ci si sente sottovalutati solo per la provenienza o il pregiudizio. A buon intenditore.”