Demetrio è rapper emergente campano, classe 1994, all’attivo un mixtape nel 2015 e più di recente tre singoli fra cui un brano in collaborazione con Spion, rapper francese, prodotto da Whizy Boost, uscito venerdì 17 maggio. Una collaborazione importante e significativa.
Ascoltando gli ultimi i brani del rapper partenopeo è chiara ed evidente la sua influenza musicale, e questa collaborazione lo dimostra: la Francia. Nei suoi due singoli Bahamas e 200kmh l’influenza d’oltre alpi è evidente senza diventare una copia. Demetrio nella sua musica parla di se, d’altronde il suo nome d’arte coincide con il nome di battesimo, mischiando le sue liriche a melodie che quasi trasformano il rap in canto.
Importante per lui è stato dunque il featuring con S-Pion, fra le promesse del rap francese, già noto ai fan del settore per un featuring con i PNL nel 2015 ed i tanti singoli fra cui spicca Fuck mes rêves, brano con oltre 6 milioni di visualizzazioni su Youtube e 5 milioni di stream su Spotify.
L’abbiamo intervistato per approfondire il suo mondo e questa connessione fra Napoli-Francia
Innanzitutto iniziamo col parlare un po’ dei tuoi inizi, quando e come ti sei avvicinato al rap?
Da molto piccolo, da quando quasi nessuno in Italia indossava baggy e felpe larghe. Ho iniziato dal writing e mi sono ritrovato a scrivere i primi pezzi.
Quali sono gli artisti che più ti influenzano e che preferisci?
Sono abbastanza scontato dicendo che i Co’sang mi hanno influenzato? Ma è la verità. Prima ascoltavo molto il rap americano, ma ultimamente mi sento più in sintonia con le sonorità europee soprattutto francesi. Tra i preferiti del momento sicuramente gli artisti della QLF
Tu che parti dai graffiti e quindi sai bene cos’è la cultura Hip Hop, come ti relazioni con tanti altri emergenti che ora lo fanno per moda?
Finché lo fanno per dire qualcosa li ascolto e li supporto, ma diciamoci la verità si sente quando non c’è cultura e passione nei loro pezzi.
Parliamo ora dell’ultimo brano uscito, il feat con S-Pion, come è nata questa collaborazione?
Questa collaborazione è nata dal mio interesse verso la cultura rap francese. Mi ha colpito subito il loro sound, un giusto equilibrio musicale tra strada e melodie.
Com’è stato passare del tempo con lui? Che sensazioni credi di aver trasmesso?
È stata un’esperienza che mi ha segnato, una di quelle che ti apre nuovi orizzonti e poi ci siamo divertiti tantissimo.
Sono state coinvolte molte persone ed ognuna di loro ha segnato in qualche modo questo viaggio.
Un brano che mi ha incuriosito molto è Bahamas, in cui parli di strada, di pesare le proprie scelte, di futuro e presente. In primis mi chiedo che aspettative hai dopo questo feat importante?
Mi aspetto di far comprendere a chiunque che tutto è realizzabile con impegno, umiltà e carattere. Questa connessione che è nata, è la prova che niente è impossibile.
Quanto invece la tua realtà ti ha influenzato e ti influenza?
Nel bene e nel male, sempre. Scrivo quello che vedo e che vivo.
Ti pesa esser un emergente in campania?
No non mi pesa, per me è una sfida continua.
Foto di Marco Bernardini