Fuera, Circo Mezzaluna nei Club: “la libertà di fare come ci pare”

Dopo due anni di lavoro, lo scorso maggio 2022 è uscito il nuovo album dei Fuera: Circo Mezzaluna.

Un progetto di forte contaminazione tra generi, d’altronde i Fuera già in precedenza avevano abituato il proprio pubblico ad un importante lavoro di ricerca e sperimentazione.

In Circo Mezzaluna sii fondono cantautorato ed elettronica a influenze etniche, jazz e ambient, lasciando trasparire il calore delle loro origini partenopee.

“L’album è ispirato al mondo circense e alla figura che abbiamo chiamato Mezzaluna, simbolo della creazione e della fertilità – dichiarano i Fuera – Le storie che raccontiamo in queste canzoni somigliano alle nostre ma senza una forma ben definita, sono più simili ad un sogno in cui tutto è relativo e di cui ciascuno può dare la propria interpretazione. Ci piace immaginare Circo Mezzaluna come uno spazio ideale, popolato da personaggi flessibili e ambigui cui abbiamo dato voce, come l’equilibrista dromedario di Oasi, il ballerino di Nelle Vene, il domatore che si muove solo in diagonale di Tutto Matto e tutto il resto della compagnia, fino ad arrivare alla morte apparente di Carolina.

Ora, in questo mese di marzo Circo Mezzaluna rivede il palco, un’occasione per ricondurre la musica dei Fuera nel suo habitat naturale, il luogo in cui la immaginano vivere già nel momento stesso in cui la creano.

Dal 10 marzo, infatti, è partito il tour che porterà la band in giro per l’Italia con il “Circo Mezzaluna nei Club”.

Per l’occasione saranno accompagnati in tutte le date dal chitarrista Michele Boni e da Mantis e xx.Buio, il duo technoemorap uscito lo scorso novembre con “Mantistech vol II”.

La carovana però ha spazio per tutti e nei vari live accoglierà sia artisti locali che special guest tra gli act più promettenti e interessanti del panorama italiano: i primi ospiti annunciati sono i THRU COLLECTED, il 16 marzo a Napoli.

Per quest’occasione li abbiamo intervistati, approfondendo questo mondo di contaminazione e creatività.

Nonostante la giovane età viaggiate in direzione opposta al mercato, proponendo un genere assolutamente vostro e pregno di contaminazioni. Come vi sentite a riguardo, se ritenete ciò che ho detto vero?

​​Ci teniamo a dire che non scegliamo la direzione in cui viaggiare per andare “contro” qualcosa, piuttosto per assecondare noi stessi in quel preciso momento. Siamo spesso a metà tra il sentirci degli emarginati e dei privilegiati ma siamo felici perché sentiamo sempre più la libertà di fare come ci pare. 

Fra suoni, atmosfere e testi si avverte l’ampia ricerca che c’è dietro e la vostra personale voglia di esprimersi, ma quanto è difficile farlo in gruppo e non da singoli? Cercate di rimaneggiarli insieme, vi influenzate a vicenda, oppure ci sono dei pezzi più di uno che dell’altro?

Può essere molto difficile sincronizzare tre teste, richiede di trovare dei compromessi tra idee che a volte saranno diverse, ma pensiamo che proprio in quel punto d’incontro esista il nostro essere Fuera. Detto questo, esistono sicuramente dei pezzi influenzati più dall’uno che dall’altro, ma il nostro è sempre un lavoro di gruppo su quasi ogni dettaglio di ciò che si ascolta e si vede di noi.

Il fatto che il vostro ultimo lavoro faccia riferimento ad un circo influirà sui vostri live? Per voi il live è solo musica dal vivo oppure un vero e proprio show? 

Abbiamo sempre considerato un live come un’esperienza totalizzante più che soltanto musica dal vivo. Il concetto del circo nasce per raccontare la maschera dell’artista circense, ci affascina la sua malinconia velata, unita all’euforia dello spettacolo che mette in scena. Non ci saranno quindi riferimenti espliciti, siamo noi a sentirci particolarmente legati a questo modo di intendere la performance. 

Qual è il brano che non vedete l’ora di suonare?

Centosessanta 🙂

Daniele Carrano
Daniele Carrano
Scrivo per il piacere di confrontarmi con gli altri. Co-fondatore di Escape Vision.

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