Domenica 24 giugno al CrAsh di Pozzuoli è andato in scena INDIEMEN. Si tratta di un party (anche se è riduttivo definirlo così, in seguito capiremo perchè), il primo a Napoli, pronto a far respirare una nuova atmosfera dal sapore Indie, il genere musicale più variegato di sempre che nell’ultimo periodo sta attirando l’attenzione di tutti in Italia. INDIEMEN ha un grande potenziale e proprio per questo abbiamo scelto di intervistare tutto il team che ci lavora, provando a scoprire il loro background, i loro piani, qualche curiosità e non solo.
L’uomo indie by Giorgia Amato
Posted by Indiemen on Friday, July 6, 2018
Come nasce Indiemen? Com’è nato il concept, il nome, l’evento?
Il nome è una trovata di Roberto Calafiore, che in una domenica pomeriggio di briefing (poco sobrio) fece partire un “NDIMEN” grande quanto una casa. Il resto è storia.
L’idea di base per Indiemen è il riuscire a rimanere ‘indipendenti’ in un panorama dove tutto viene portato avanti per darsi ‘immagine’, abbiamo poi voluto creare un connubio in un mistico evento in cui, con una manciata di Indiecoin (si, abbiamo la nostra moneta) puoi accedere a paradisi a base di luppolo, sangria, vino, Spritz e … TARALLI.
Andando oltre la serata, chi siete e che rapporto avete con l’Indie?
Femia : ho sempre ascoltato qualsiasi tipo di musica senza pormi dei paletti. Mi sono avvicinato all’Indie probabilmente già quando ascoltavo i classici cantautori italiani.
Salvatore : La mia quotidianità è scandita da rivoluzionari del genere come Battisti e Dalla che riuscivano a trasformare in canzoni tutti gli stimoli socio culturali e politici che li circondavano .Il cantautorato odierno getta invece su altri ritmi , parla di quotidianità, della libertà di vivere i propri sentimenti, dell’amore ai tempi di Whatsapp e dei social network, temi da cui mi tengo distante. Ciò nonostante trovo Frah Quintale e Calcutta degli ottimi interpreti dei nostri tempi.
Simone Di Somma:Oltre la serata il mio rapporto con la musica Indie è quotidiano; partendo da Frah Quintale a Giorgio Poi passando per Calcutta fino ad arrivare ai The Kooks ed i The Temper Trap
Soria: oltre la serata? vivo a Roma, lavoro per un’azienda informatica e fumo troppo. Beh, sono sempre stato appassionato del concetto che col tempo si è evoluto uscendo dai garage in affitto ed entrando in contatto col mondo anche grazie a nuovi strumenti di produzione e comunicazione. Adesso l’insieme di una chitarra,una batteria e un synth con delle parole -no sense- diventa un ‘poesia moderna’ che trasmette ad ognuno un’emozione diversa.
Calafiore: Oltre Indiemen il mio legame con l’Indie è sicuramente conciso nella figura Carl Brave, in quanto inserito in circoli musicali che affondano nell’ Hip Hop. Ah, poi c’è Gazzelle di cui m’accusano d’essere il sosia (ride)
Giama: L’indie penso sia il genere che più ascolto durante la giornata. Passo la maggior parte del tempo libero sulle varie piattaforme musicali a cercare musica nuova e di musica indipendente ce n’è davvero un’infinità grazie ai mezzi attuali. Mi piace ascoltare gli artisti che hanno qualcosa da raccontare e lo fanno con uno stile completamente loro, tipo Generic Animal e Frah Quintale.
Pan: L’avvicinamento al genere è stato quasi automatico, è stato come ritrovare se stessi nei testi dei nuovi artisti del panorama italiano. È stato anche dettato da una evoluzione musicale che negli ultimi anni ha colpito parecchi artisti particolarmente a me cari come Coez e Ghemon che provengono dal primo Hip Hop italiano. In una playlist Indie, a mio avviso, non potrebbero mai mancare Gazelle, Carl e Franco, Cosmo e Frah.
L’Indie ha un’attitudine molto libera, simil punk, come si respirerà questa attitudine al Crash? Non è rischioso trasformare l’indie in un party?
Cerchiamo, infatti, in tutti il modi di distaccarci dal termine (party). Ci piace chiamare Indiemen “La situazione”, lo si nota dalla sistemazione dei cuscini, dal fatto che non si servano superalcolici, dal biliardino, dai taralli. Al crash si respira un’aria totalmente nuova e di libero arbitrio non c’è necessità di stare in pista a ballare come se fosse un party, ognuno può tranquillamente fare quello che vuole dal giocare al wine pong, al rilassarsi sui divani .
Qual è la vostra definizione di Indie?
Indipendenza, libertà di esprimersi anche nel modo più semplice senza relegazioni particolari a generi musicali.
Oggi che l’Indie è popolare, come lo vedete? Artisti emergenti da tener d’occhio?
L’indie è un fenomeno in continua crescita soprattutto in Italia e grazie a personaggi come Calcutta o Tommaso Paradiso che hanno conquistato le grandi piccole masse. Come nuovo che avanza consigliamo di puntare su Generic Animals che con l’ultimo disco EMORANGER ci porta in alta quota ad ogni loop.
Che programmi ha Indiemen per questa estate?
Continuare a spodestare la messa domenicale delle 18, ovviamente fino a quando la gente non inizierà il proprio relax estivo al di fuori delle mura cittadine .