In occasione dell’anniversario della morte di Diego Armando Maradona abbiamo intervistato Mario Casti, figura storica dell’Hip Hop partenopeo, giá membro dei 13 Bastardi, che negli ultimi anni ha realizzato alcuni tra i murales più conosciuti del Pibe de Oro.
Con Mario abbiamo parlato del suo percorso dal rap al writing, passando per i ricordi che lo legano a Maradona fino al suo murales dei sogni.
Innanzitutto Ciao Mario, grazie per aver accettato questa intervista, per iniziare volevo chiederti : il tuo nome è legato indissolubilmente a quello dei 13 Bastardi, quando hai iniziato a fare rap ?
Io ho cominciato a fare rap quando avevo 13 anni insieme a mio fratello Callister e Salvatore Polizzi. Siamo cresciuti in periferia ed eravamo talmente ignoranti che credevamo che il rap in Italia non esistesse.
Invece quando ti sei avvicinato al mondo dei graffiti ?
Mi sono avvicinato nello stesso periodo, forse addirittura prima alla break dance poi ai graffiti e poi al rap. Mi piacevano tutte e tre le cose e magicamente ho capito in seguito che facevano parte della stessa cultura, l’Hip Pop.
Rimanendo su queste due discipline, che cosa ti ha dato il rap che non ti ha dato il writing e viceversa ?
Entrambi mi hanno insegnato che se uno vuole riuscire in qualcosa può impararlo anche senza avere un insegnante, per farti un esempio ho imparato a produrre, suonare, montare video, disegnare prima che esistessero i tutorial su youtube.
Rispetto agli inizi come si evoluto il tuo lavoro ?
Rispetto agli inizi io non posso più dire che faccio writing perchè dal 2000 ho cominciato a dipingere con l’aerografo lasciando le bombolette.
Parlando di ispirazione vorrei chiederti chi era un tuo writer di riferimento quando hai iniziato? E soprattutto chi è un modello da un punto di vista artistico per te oggi ?
Il mio writer preferito era COPE 2, ma come si fa a nominare solo lui tralasciando SEEN , PHASE2 ,WULCAN e tanti altri? Artisti che stimo molto fanno sempre parte del mondo dell’aerografia come Alberto Ponno, Sorayama, Dru Blair, consiglio di dare uno sguardo alle cose che fanno.
Da un punto di vista tecnico c’è qualche strumento che prediligi ? Ad esempio le bombolette piuttosto che l’aerografo ? e/o viceversa ?
L’aerografo: uno strumento complicato, difficile da usare , per questo motivo ci sonon pochi aerografisti.
I tuoi lavori su Maradona sono tra i più conosciuti nel napoletano, ma qual è il tuo rapporto con il Pibe de Oro ? Hai un ricordo in particolare che ti lega a Diego?
Il ricordo se vogliamo piu dolce è questa cartolina che mio padre portò da lavoro con su scritto “Con affetto a Mario e Luigi, Diego Armando Maradona.
Tra i tuoi murales Maradoniani, qual è il tuo preferito ?
Devo essere sincero, ogni Maradona che ho dipinto mi ha fatto conoscere persone speciali e per me è difficile scegliere tra questi. Ogni volta era una festa, una gioia.
Tra i murales Maradoniani realizzati da altri artisti c’è uno che ti piace particolarmente ?
Si, mi piace molto uno che è stato realizzato a New York in bianco e nero. Molto bello.
Analizzando uno dei tuoi lavori : Diego e Dalma al centro Paradiso, sei riuscito ha trasportare sul muro una delle immagini più belle di Diego uomo e padre in un momento così intimo con sua figlia, cosa hai provato mentre lo dipingevi ?
Mentre dipingevo in realtà non credevo al potere emotivo che potesse avere un murales su un muro abbandonato. Mi sbagliavo alla grande, quell’immagine era stata scattata li e quel murales ha risvegliato la magia.
Per concludere vorrei chiederti se hai un murales dei sogni che ti piacerebbe realizzare? Magari all’estero, magari su un edificio/stadio ?
Sono molto legato all’arte sacra, il murales dei miei sogni è quello di ritrarre il mio amico KONE. Dipingevamo e stavamo sempre insieme, lui mi portò a comprare il mio primo aerografo.