Dopo anni di battaglie, di ceneri cumulatesi e di declino, torna in auge ciò che davvero può essere definito Hip Hop.
Ebbene sì, il 28 settembre 2018, dopo anni e anni di rimandi, di fake news e false speranze, stavolta è successo davvero: è uscito The Carter V, il nuovo album di Lil Wayne.
Ci si imbatte così in questa nuova avventura, in nuovo ma anche vecchio scenario che però ha saputo evolversi ,rigenerarsi, re-inventarsi e così rinascere.
Negli ultimi anni l’industria musicale ha drogato e ci ha drogato con i suoi suoni rudi, forti, aggresivi, o meglio trap ,detto in sintesi. Anni dove si è stra-cavalcata questa onda in cerca anche del successo facile, visti i risultati delle menti plagiate da queste sonorità ,che hanno creato questa fame chimica. Sarà però capitato sicuramente negli ultimi tempi dire “che palle queste canzoni, oh però alza la voce che questo è Sfera Ebbasta fra“ .
La vecchia guardia risponde allora.
Torna Eminem prepotentemente contro tutti e torna Weezy f baby col suo modo unico di fare e con la sua grande versatilità. Il nuovo album segue il filone della serie leggendaria di “The Carter”, una serie che ha saputo vendere già dalle prime settimane un milione di copie. È l’uomo dei record quello che torna, l’uomo che tutti i vari ragazzi classe ’94/95 hanno ascoltato per anni e anni . E quanti ancora ricordano le immense A milli,le magiche collaborazioni con T-Pain, formando il t-wayne.
La copertina del nuovo album è già significativa. Per chi è amante della serie e di lil wayne, sa che la cover dal terzo carter in poi è stata rappresenta da un piccolo weezy tatuato ,un concept simile a illmatic di nas . Ma dal bimbo che ci è sempre stato ,oggi sulla cover compare un bimbo anche abbastanza cresciuto ,con sua madre che lo accompagna verso la retta via, proprio come accada nella prima traccia: I love you dwayne. Una traccia così profonda mai era stata accostata ad un progetto di Wayne, un brano di una dolcezza unica e di un’amore per la madre che lo ha sempre spinto a fare grandi cose.
“Mama i love you , i can’t wait til tour album come out because everybody alsking about it and I know it’s gon be a beatiful album”
Si chiude così il messaggio del pezzo, che poi apre, non a caso a “Don’t cry “, in compagnia del ahi noi perso troppo presto XXXtentacion.
Nell’album nulla è lasciato al caso, è tutto pensato e studiato,ma forse neanche tanto vista la naturalezza del passaggio dei pezzi e quindi dell’ordine della tracklist.
D’altronde di tempo per lavoraci c’è stato, visto i numerosi conflitti e cause avute con il suo patrigno Birdman , padrone della cash money records,una volta chiamata YMCMB – appunto young money (casa discografica di wayne) cash money billionaires.
La libertà di pensiero fluisce in ogni singolo brano e la libertà mentale aiuta a creare capolavori come The Carter V è!
Ciò che si evince, è il modo di adattarsi e plasmare ogni genere con la sua voce. Ci sono sonorità definibili Indie (Mess ne è un esempio ), alter sonorità più classiche come si evidenzia dai brani con Snoop Dogg, Mack Maine, Ashanti, e anche con la sua sempre amata Nicky Minaj.
Lil Wayne sa mischiare bene ogni singolo ingrediente, d’altronde questo è
il suo marchio di fabbrica. La sua ironia, il modo di sapere e sapersi prendere in giro, la velocità di rime, i continui doppi sensi in ambito sessuale che lo contraddistinguono in assoluto, tutto
ciò è presente in questo album, ma con una crescita, con la consapevolezza di se stessi, del passato e dell’amore che ha finalmente colto e saputo ricevere da parenti e non.
Forse c’è troppa empatia con l’artista (in questo caso), ma forse anche the carter V nel suo modo di essere così classicamente giovane, anzi young come piace a Wayne, può considerarsi come il miglior album uscito negli ultimi 5 anni. Probabilmente per i più nostalgici si noterà l’assenza di una collaborazione con T-pain o magari con Eminem stesso, per dimostrare che non serve essere giovani anagraficamente, ma semplicemente essere se stessi e consapevoli dei tempi che cambiano per stare al passo con quest’utlimi.
”Let it all work out”, così come finisce l’album: lascia che tutto funzioni così ,in modo spontaneo e naturale. Ascolta l’album e goditelo, semplicemente, senza dover skippare tracce e giungere solo al singolo che le radio o i locali vari spingono. L’album lo si può definire così ,come un fan ha scritto sulla pagina Complex “ I played this for my cat, now e he is a lion”.
La crescita è sempre possibile e questa è la bellezza , l’evoluzione continua. Si chiude allora così questa avventura, il viaggio continua e le nuove avventure all’orizzonte cominciano ad intravedersi .
Le onde come i suoni si muovono e si modificano sempre, chissà che ci si avvii di nuovo verso la vecchia via di casa, o meglio, la nuova strada che porta sempre a casa.