La magia dell’analogico e della street photography sono i due pilastri nella carriera di Vasso Ioannou.
Nata e cresciuta in Grecia, da ormai vent’anni Vasso ha scelto di vivere a Napoli affinando la sua arte con un’attenzione particolare ai graffiti e ai tatuaggi.
Il suo lavoro si distingue per la capacità di catturare l’essenza della cultura urbana, rendendo ogni scatto una testimonianza poetica della realtà quotidiana.
Nel 2022, fra quotidianità e tatuaggi, ha pubblicato una zine intitolata “Summer in the city”, esplorando il fascino e le contraddizioni della stagione estiva tra le strade e le spiagge di Napoli.
Quando e come ti sei innamorata della fotografia, cosa significa per te scattare?
Ho scoperto la passione per la fotografia relativamente tardi. Avevo 28 anni quando ho iniziato a fare i primi scatti e durante questi anni c’è stata una vera e propria evoluzione del mio stile.
Ho iniziato facendo foto agli eventi di graffiti, ho collaborato con varie agenzie di comunicazione e per un po’ di tempo ho anche fatto fotografia di moda ma col passare degli anni ho capito che non mi soddisfava questo tipo di scatti.
La street photography è quella che mi riempie di emozioni. Raccontare la quotidianità della gente della città in cui vivo e il modo più adatto per far conoscere Napoli al resto del mondo.
Negli anni hai spesso preferito l’analogico, come mai?
Ho sempre preferito la fotografia analogica rispetto al digitale perché mi affascina quella sensazione di ansia che provo ogni volta che aspetto di vedere il risultato finale. Oltre questo sono nata in un’epoca dove il digitale non esisteva e quindi sono cresciuta scattando in pellicola.
“Summer in the city” è uno tuo progetto pubblicato nel 2022, quando e come è nata l’idea?
L’idea è nata per puro caso nel 2018. Era una domenica di Luglio e decidemmo di andare a Marechiaro. Premetto che per me era la prima volta che andavo in un lido in città. Una volta arrivati li il lido era strapieno di gente e sono rimasta affascinata dalle signore truccate, con le unghie lunghissime con i loro costumi super colorati, la loro pelle nera, bruciata dal sole e i tatuaggi quasi irriconoscibili a causa dall’abbronzatura.
Quindi ho iniziato a scattare e il risultato mi ha entusiasmato a tal punto che ho deciso di visitare i luoghi di mare della città e fotografare i bagnanti. In questo modo ho avuto il piacere di conoscere anche dei fotografi napoletani che da molto tempo prima di me hanno iniziato a fotografare i bagnanti napoletani e ho preso molta ispirazione dal loro lavoro.
Ora l’estate in città è un tema molto caldo, che ne pensi?
Napoli negli ultimi anni è diventata una delle città più visitate e più fotografate d’italia. Grazie ai fotografi campani il lungomare come altri quartieri sono diventati dei luoghi iconici della nostra citta ed è una conseguenza naturale che moltissimi fotografi vengono a scattare foto ai locals e a vedere e conoscere da vicino questi posti.
Non vedo niente di male in questo, credo che tutti facciamo questa cosa quando visitiamo una città con dei luoghi iconici come ad esempio a New York credo che chiunque andrebbe a fotografare il Bronx. La televisione ma soprattutto i social hanno fatto sì che tutti vogliono fotografare i personaggi ormai famosi di Santa Lucia, della Colonna spaccata e del lido Mappatella.
Stesso i locals sono felici e orgogliosi di essere fotografati.
Penso che i fotografi non campani riescano a vedere queste situazioni con un occhio diverso da quello di un fotografo napoletano e molte volte immortalano momenti che magari un napoletano ritiene scontati. Io in primis scatto foto con un occhio proprio lontano dalla cultura napoletana, indipendentemente se vivo qui da 20 anni, perché per quanto mi sforzo di far parte di questa città molte cose sono ben diverse dal luogo da dove vengo.
Come ti sei approcciata ai soggetti fotografati?
All’inizio è stata dura, sono una persona molto timida e avvicinarmi alle persone per fotografarle è stata una vera sfida per me.
Infatti, i miei primi scatti sono solo panorami ma piano piano ritornando sempre in quei posti ho iniziato a fare amicizia con la gente e così il mio percorso fotografico si è evoluto. Dai panorami sono passata ai ritratti e ai dettagli che sono le cose che amo più fotografare.