Mecna e Coco: anima, amici e longsleeve

Il 21 ottobre è uscito Bromance, l’album in collaborazione fra Mecna e Coco. Un lavoro spesso desiderato dai fan, capace di accontentare l’hype dei primi e di accogliere anche un nuovo pubblico con brani come “La più bella” (disco d’oro a novembre).

Mecna e Coco fin da subito hanno messo la loro vita quotidiana nella canzoni, senza elevarsi a super star, ma restando coi piedi per terra fra gioie e dolori (soprattutto dolori).

Nelle 12 tracce che compongono l’album però è possibile apprezzare vari sound e mood, alcuni insoliti per i due come in Zombie e Longsleeve, altri insta-classic come Anima ed Amici.

Abbiamo avuto il piacere di intervistarli, cercando di approfondire alcuni aspetti del loro ultimo lavoro.

Ciao ragazzi, come state e come state vivendo l’uscita di questo album? 

Mecna: Io bene. Sono super contento del disco.

Quando avete inizio a lavorare all’album? È interessante notare la connessione, ad esempio, tra For You e Chicago (per la strofa di Coco, come per il “bro” finale).  

Coco: Ne parlavamo da anni, più o meno dal 2017 ma per un motivo o per un’altro non riuscivamo mai a concretizzare davvero l’idea di farlo. Lo abbiamo iniziato ad elaborare e ufficialmente a Settembre 2019 per poi concretizzarlo da Settembre 2020 a Febbraio 2021. Si l’idea di Inserire la strofa di Chicago acapella sul finale di For You, voleva essere un pò un “easter eggs” che in pochi hanno capito alla fine ahah però ci gasava.

La vostra prima collaborazione risale al 2017, con “Equilibrio”. Nel ritornello del brano Mecna parla di trovare un Equilibrio, per l’appunto. Pensate di averlo trovato, oggi, nella vostra carriera? 

Mecna: Non si raggiunge mai un’equilibrio perfetto però si. Forse proprio per quello ora sento il bisogno di evolvere, chissà come però. E’ dura dopo un disco in coppia come questo.

L’album è molto vario, ci sono brani leggeri quanto introspettivi. Leggendo qualche commento sul web c’è chi si lamenta dalla superficialità di alcuni testi, soprattutto se paragonati a vostri brani passati. Che ne pensate? 

Coco: Mah, sinceramente io leggo poco ciò che la gente scrive in giro, e questa osservazione me l’ero persa. Sicuramente il disco ha tante sfumature diverse e ci piaceva pensarlo proprio cosí, anche per evitare di essere prevedibili facendo esattamente ciò che tutti si aspettavano da un nostro joint project. Ciò che mi piace di questo disco personalmente , è il fatto che sia stato scritto con tanto entusiasmo e positività, oserei dire forse per la prima volta nella mia vita. E forse è un po questo che riflette questa “leggerezza” che a me personalmente piace e personalmente mi serviva per vivermi anche la musica in maniera differente. Qui ogni volta sembra si debba salvare il mondo, ma noi dal mondo chi ci salva? 

Pensate che il pubblico italiano si sia abituato ad un rap più melodico, come il vostro, e soprattutto ad argomenti più intimi e quotidiani? 

Mecna: Non lo so, forse. Sia io e Corrado abbiamo sempre mischiato il pop, l’r&b al nostro mondo di appartenenza che è ovviamente quello del rap. E per quanto riguarda gli argomenti, anche lì, io mi sento di aver sempre scelto la via più facile per me cioè quella di parlare come ad una seduta di analisi. Anche se effettivamente non ci sono mai andato…

Soffermandoci sui brani dunque, longsleeve preferita?

Coco: Ha ha , sicuramente ecco, longsleeve è l’esempio lampante di quello che dicevo sopra, è un pezzo nato in totale divertimento e “fancazzismo” , un approccio del tutto nuovo per entrambi. Però ci divertiva l’idea , ci abbiamo riso su tantissimo, e lo abbiamo fatto solo per questo. Mi sono sentito per la prima volta leggero e strafottente, e sopratutto mi sono divertito con la musica, cosa rarissima per me. Quindi ben venga! La musica è anche divertimento, perchè non può esserlo anche per noi ogni tanto?! 

Coco in “Anima” dice <<A volte sentirsi intrusi è peggio che sentirsi esclusi>>, come vi sentite in questa scena odierna, fra Tik Tok e ostentazioni dei risultati? 

Coco: sinceramente spesso me ne strafotto, spesso mi sento un po inadeguato e alle volte un po mi abbatto. Ciò che mi rasserena però è la consapevolezza che nonostante tutto, conoscendomi so che non perderò mai la mia identità perdendomi appresso a ste cose. Bisogna accettare “le evoluzioni” anche quando non rispecchiano la nostra visione delle cose. Restare lucidi è difficile ma quando ci riesci è anche gratificante.

Il vostro è un album a cavallo fra R&B e Rap, qualcuno lo definirebbe Urban. Tyler, The Creator si oppose a questa definizione, avete un opinione a riguardo? 

Mecna: Sinceramente non mi disturba il termine “Urban”. Sempre tutti a rompere il cazzo sulle definizioni, no? Tanto se non è “Urban” lo chiameranno “street pop” o “graffiti qualcosa”. Mi vanno bene le definizioni che danno gli altri, perché tanto la musica rimane quella.

Quale fra i vostri brani vorreste che un artista rifacesse in futuro (come voi con “La più bella”)? 

Mecna: “Pazzo di te”

Dopo questo bel regalo, tutti i fan staranno aspettando i concerti. In una situazione particolare come questa, come ci si prepara? 

Coco: Personalmente non vedo l’ora! Sia io che Corrado (Mecna) quando lavoravamo al disco pensavamo sempre ai Live e al momento in cui lo avremo portato in giro. Per entrambi i Live rappresentano un grande emisfero della nostra musica e carriera, quindi per me è veramente il next step se non quello più importante quello di portarlo in Tour. Sinceramente sono super excited a riguardo!

Daniele Carrano
Daniele Carrano
Scrivo per il piacere di confrontarmi con gli altri. Co-fondatore di Escape Vision.

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