Come già scritto in un precedente articoli nelle città, passeggiando si può notare di tutto, spesso stranezze. Quest’ultime in particolare è possibile individuarle in più luoghi, in più città. La serialità di questi elementi cattura l’attenzione di curiosi, cacciatori-reporter, che ne documentano online con degli account Instagram specifici. Spesso e volentieri dietro questi account seriali si celano cacciatori spontanei, divenuti tali in attesa di altro, durante altro.
Da pochi mesi, molti di questi singoli account, si riuniscono virtualmente nel tag #ProfiliSeriali.
“Mi risulta ancora difficile spiegare cosa è #profiliseriali. Credo che sia un’idea che gira su instagram da tempo ed ora è semplicemente uscito qualcuno che vuole darle una forma. È come quando hai un mazzo di carte: dal solitario al fare un torneo il passo è breve, servono soltanto tempo e persone che vogliono giocare. Ora c’è solo da capire a che gioco partecipare e se non ci piacciono le regole che esistono ne inventeremo delle nuove”.
Another Cent, Poesie nelle strade
Se nel precedente articolo si accennava e presentava questa realtà, adesso è il momento di approfondirla facendo parlare i diretti interessati.
@Another_Cent: L’idea nasce indirettamente il 22 dicembre 2017 quando trovai, per puro caso, un centesimo fra i sanpietrini, che mi ispirò ad annotare su una agenda quel ritrovamento ed eventuali futuri, qualora ci fossero stati.
All’inizio, il mio intento era di trovare complessivamente 2€, in modo tale da poter giocare una possibile schedina vincente. Dati, però, i proficui risultati, le mie motivazioni aumentarono di pari passo, quindi, decisi di verificare fin dove potessi arrivare. Dopo aver iniziato a documentare con delle foto tutti i ritrovamenti, decisi di aprire un profilo dove raccontavo questa mia assurda ricerca.
Pensavo di essere l’unico a cercare centesimi per strada, invece, dopo appena 3 giorni dalla mia presenza su Instagram, vengo contattato da un ragazzo, che voleva che partecipassi ad una sfida, fra tutti i ricercatori europei, che consisteva nel trovare più soldi possibili nel corso di un anno. Quell’anno, il 2019, sono stato premiato come miglior ricercatore italiano di centesimi e vice – campione d’Europa.
@Poesianellestrade: il mio è un progetto fotografico e la pagina instagram non è altro che un pezzo di una performance che parte da un background di studi, di passioni, di amici e di musica per racconta la realtà attraverso la fotografia con un occhio particolare per ciò che succede “nelle strade”. La strada non è altro che il punto di partenza e di quello di arrivo. Gli aneddoti sarebbero troppi, molte foto ne hanno uno, o una canzone che li arricchisce…in fondo la fotografia è solo un modo di raccontare.
@Fatal.Err0r: inizialmente avevo visto qualche schermo glitchato in giro nella mia zona e l’avevo soltanto fotografato perché ero nella piena corrente vaporwave e quindi mi restituiva quel qualcosa di bizzarro, poi successivamente le foto sono iniziate a diventare parecchie così ho deciso di aprire l’account Instagram
Nei primi post ci sono principalmente foto mie e dei miei conoscenti, il boom è arrivato successivamente e tutt’ora ho la casella dei messaggi piena e l’account di Google foto nelle stesse condizioni. Avevo sospeso l’account l’estate scorsa perché non riuscivo più a starci dentro con i caricamenti, né mi dava più quella soddisfazione iniziale che è tornata solo ora con questa quarantena, un po’ perché non ho nulla da fare, un po’ perché comunque mi sembra un peccato non caricare tutto questo materiale.
@Peroni per Terra: la pagina nasce dopo il mio trasferimento a Roma. Ho iniziato a notare come le Peroni venivano abbandonate in modo fantasioso e ho deciso di fotografarle e di creare una pagina seriale. Non avrei mai pensato che tanti si potessero “ritrovare” in questa pagina! Un aneddoto divertente è che nessuno sa la mia vera identità, pensano sia un ragazzo o un gruppo di persone e che comunque sia del sud o centro Italia, e invece no, sono una ragazza e addirittura di Milano (dove la peroni non va molto) e quindi tanti mi scrivono al maschile o per uscire fuori a rimorchiare un po di ragazze. Inoltre ho avuto un piacevole riconoscimento dalla Peroni stessa che a natale di due anni fa ha deciso di omaggiarmi con parecchie birre! Quello è stato davvero figo!
@Gratta_e_non_vinci: l’idea dietro questa pagina in realtà, la stavo maturando da più o meno un anno. Camminando per le strade di Milano, ho notato che molto spesso mi imbattevo in Gratta e Vinci abbandonati sui marciapiedi, sulle pensile degli autobus o nelle metropolitane. Essendo io uno sfortunato cronico nel gioco e nelle scommesse, mi sono rivisto nella frustrazione e nella demoralizzazione che un Gratta e Vinci strappato o accartocciato può rappresentare.
Un aneddoto, che ogni tanto mi fa sorridere, è quando ho bloccato per un attimo il traffico su Via Porpora in orario di punta per fotografare un Gratta e Non-Vinci molto sfortunato.
@Le belle saracinesche: Ho iniziato ad osservare le saracinesche di Milano qualche mese prima che si scatenasse la pandemia del Corona Virus. Mi sposto sempre in bicicletta o a piedi, quindi ho il tempo di osservare bene le strade; e la possibilità di fermarmi a fotografare indisturbata.. ed è stato durante i miei percorsi, spesso fatti in orari in cui i negozi sono chiusi, che mi sono accorta delle saracinesche “artistiche”.
Quello che mi ha divertito subito era il tentativo di riassumere attraverso delle immagini, il gusto del committente sommato alla descrizione dell’attività commerciale il tutto filtrato da un espressione artistica non sempre ottimale.. per esempio mi viene in mente il negozio del parrucchiere dove una testa gigante con treccine simili a serpenti aleggia sopra un paesaggio costiero.. totalmente nonsense (dal mio punto di vista eh). La “moda” delle serrande dipinte non è una novità, anzi, è cominciata una ventina di anni fa, per cercare di contrastare le tag dei writer milanesi.
Il momento magico per la mia collezione è stato quando hanno fatto chiudere tutti gli esercizi commerciali, ma per chi faceva attività motoria era possibile muoversi all’interno del proprio comune. Li ho raccolto la maggioranza delle immagini e ho aperto il profilo Instagram, inizialmente avevo pensato ad una fanzine cartacea, ma la memoria del mio telefono ha cominciato a vacillare e ho capito che era meglio mettere le foto online, la cosa si è rivelata funzionale anche perché è più facile aggiornarlo e se qualcuno ha delle immagini può girarmele facilmente.
@Youngsalottino: La pagina è nata per caso anche se l’idea c’era già da un po’ di tempo. Una sera tornando a casa mi sono imbattuta in questo divanetto blu pronto per essere ritirato dall’Amsa. Trovandolo molto poetico – da solo, in attesa del suo destino – l’ho fotografato. Arrivata a casa mi sono accorta che in effetti nel mio telefono c’erano diverse foto di “ingombranti” e lì è arrivata l’idea: perché non fare un progetto fotografico su di loro? E così Young Salottino arriva su Instagram
@Guanti_soli: Tenevo nel mio vecchio telefono una cartella con foto di guanti di ogni tipo che mi capitava vedere. Semplicemente, ho tramutato questa cartella in un profilo Instagram, arricchito prima da foto che mi mandavano gli amici (che sempre di più notavano il “fenomeno”) e man mano anche esterni che hanno iniziato a segnalarmi moltissimo materiale.
L’intento, seppure non serio, era quello della semplice raccolta di foto: ogni guanto, in maniera casuale, cade e abbandona il suo compagno, termina il suo “ruolo di proteggere” nel momento in cui viene dimenticato sul sedile dell’autobus o buttato via perché inutilizzabile. I guanti per strada sono un po’ come i calzini spaiati a casa, con la differenza che la possibilità di ritrovarli è bassissima, se non nulla.
Un aneddoto che fa riflettere è proprio avvenuto di recente – ormai più di un mese fa – proprio con la situazione Covid e quarantena, in cui pensavo di poter postare giusto foto archiviate che ancora non ho pubblicato (ne ho un sacco). Incredibilmente il periodo si è rivelato invece più che proficuo per tenere attivo il profilo per la quantità imbarazzante di guanti usa e getta che si vedono semplicemente lungo il tragitto casa-supermercato. Tutto ciò ha ribaltato completamente la situazione, perché le segnalazioni sono esplose, sono costanti e sono segno che si ha a che fare con tutt’altro significato. Il postare le foto dei guanti di plastica è diventato ora una denuncia di quanto sta accadendo più che una raccolta.
Spero possa essere utile per dare più consapevolezza, almeno quella, oltre che, anche qui, purtroppo un’immensa tristezza.