Sanremo è iniziato, in Italia non si parlerà d’altro per qualche settimana.
Ad oggi, infatti, il festival della musica italiana è stato totalmente rivalutato ritornando ai fasti di un tempo dopo che fra gli anni 2000 e 2010 era calato il suo hype.
In questo processo centrale è stata la figura di Amadeus e soprattutto l’avvento delle nuove generazioni e del rap o meglio dei rapper. Quest’ultimi ogni anno sembrano essere una novità, eppure il palco dell’Ariston dovrebbe essersi abituato, un po’ come il pubblico italiano più mainstream.
Senza scomodare la presenza di Eminem con Raffella Carrà, negli ultimi anni la presenza dei rapper è ormai un evergreen a Sanremo.
Questa presenza però va contestualizzata ed analizzata.
Quando si parla di rap e Sanremo sicuramente non si può parlare di Verano Zombie o brani più hardcore. Dei compromessi il rap li deve pur sempre fare, un po’ per la storia del festival stesso un po’ per la cultura musicale della nostra penisola.
Il contesto in cui ci si muove inevitabilmente influenza l’arte ed i propri comportamenti, vale un po’ per tutto e tutti. Anche se, mai come adesso, a Sanremo si potrebbe osare più del solito, basti pensare agli outfit sempre più particolari sul green carpet del lunedì o ai tanti artisti che hanno saputo osare con brani ed outfit anche durante il festival.
Nel 2024 Sanremo sembra esser pronto per La Sad ma non per brani rap che non strizzino l’occhio alla melodia.
Nel rapporto fra l’Hip-hop italiano e Sanremo uno spartiacque è stata sicuramente la vittoria di Rocco Hunt a Sanremo Giovani (2014), tale quasi da sovrastare la categoria senior, insieme poi alla presenza di Clementino (2016) nella gara vera e propria.
Dal 2014 ad oggi sempre più rapper hanno partecipato alla gara: Lazza, Dargen D’Amico, Ghemon, Rancore, Willie Peyote e non solo.
Chi avrebbe mai immaginato nel 2014 tutto ciò, ma soprattutto chi avrebbe mai immaginato il 2° posto di Lazza nella scorsa edizione.
Proprio Cenere e Lazza però rappresentano un esempio lampante di quanto in realtà le strade fra il rap e Sanremo non si siano realmente incrociate. In gara di pezzi rap se ne sono sentiti pochi: Rancore, Clementino e Frank Hi-NRG gli artisti in gara con un brano quanto più rap possibile.
Lazza ci ricorda di quanto un rapper debba cercare la melodia per calcare il palco dell’Ariston. Nulla di sbagliato e soprattutto nulla che porti l’artista di turno a snaturarsi realmente, ma niente che porti realmente il rap al festival della canzone italiana.
In questo 2024 è il turno di Ghali, Geolier, Dargen D’Amico ed Il Tre. Anche questa volta brani fra r&b e pop.
Nonostante i grandi passi in avanti del rap nella cultura italiana, Sanremo non sembra essere ancora pronto per brani come Ricchezza di Geolier, Willy Willy di Ghali o Ama noi di Dargen D’Amico. Brani che, per fare qualche esempio, sarebbero completamente adatti al contesto del festival e che potrebbero dare un valore aggiunto ad esso ed alla cultura Hip-hop italiana.