Addio Diego, una firma per fermare l’abbattimento

foto via INWARD

Il 2024 inizia con una notiziona, principalmente positiva ma con dei risvolti negativi.

Il comune di Napoli ha annunciato la demolizione delle case popolari di via taverna del ferro, zona meglio conosciuta come “bronx”. Qui sorgono 4 murales di Jorit fra cui il celebre Diego.

Negli anni quest’ultimi hanno ridato linfa vitale alla zona attirando turisti, brand e tifosi. Mai come in questo caso il nobile intento dell’arte urbana ha funzionato, ma per riqualificare una zona non bastano dei murales.

Secondo quanto riferito dal comune il 2 febbraio aprirà il cantiere per l’abbattimento dei due grandi palazzi per dar spazio poi ai primi nuovi edifici costruiti dopo il terremoto degli anni ’80.

Se da un lato c’è la gioia e il sogno di far risplendere San Giovanni c’è anche la delusione di vedere distrutta la celebre facciata di Jorit realizzata nel 2017. In tal senso è stata attivata una raccolta firma per cercare di preservare il murale e poter sperare in un’altra soluzione che possa far convivere la riqualificazione e un simbolo per tutta la zona est della città.

Oltre la raccolta firma che potrà certamente testimoniare il desiderio di preservare e continuare a coltivare l’arte in periferia, una speranza sembra esserci.

Come riportato da Il Mattino negli atti si fa riferimento a nuove facciate pronte ed adatte per nuovi murales:

«Le strutture sono pensate con forte sviluppo verticale (circa 30 metri) anche al fine di consentire di ospitare i murales presenti sulle facciate cieche degli edifici destinati alla demolizione. (…) I murales rappresentano un elemento di forte caratterizzazione del sito tale da motivarne la rifazione in due punti significativi sul piano percettivo». 

Si tratterebbe però di nuove opere e non delle stesse già presenti. Spesso, altrove, si cerca di preservare la facciata, soprattutto se fortemente connessa con la realtà che la circonda. Staremo a vedere. La decisione ormai sembra essere presa, sognare ancora più in grande non costa nulla, per il bene di una periferia sembra abbandonata a se stessa.

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