Versione italiana
Nella Street Photography la capacità di cogliere l’attimo è tutto e va ben oltre lo strumento che si usa o le regole base della fotografia. Robert Herman lo sa bene, tanto da aver pubblicato un libro con foto scattate solo ed esclusivamente tramite iPhone.
Robert Herman nasce a Brooklyn (NY) nel 1955 e a partire dagli anni ’70 inizia a scattare fotografia su pellicola Kodachrome, dalla quale uscirà poi il libro:“The New Yorkers”. Quest’ultimo è una raccolta di attimi di una una metropoli, in continuo cambiamento, verso il nuovo millennio. A partire dal 2009 Robert inizia una nuova avventura che lo porterà a pubblicare ‘’The Phone Book’’, uno fra i primi libri di fotografia realizzato con iPhone, in particolare con l’app Hipstamatic. Foto capaci di raccontare da sole l’attimo catturato e a volte lo spirito della città, di Napoli come di Bilbao, Johannesburg o New York.
Abbiamo avuto l’occasione di intervistarlo per approfondire il suo mondo e la Street Photography oggi.
Nella Street Photography qual è la differenza tra oggi e gli anni ’70, quando hai iniziato a scattare?
A New York, molti piccoli negozi sono stati chiusi a causa della gentrificazione. Vengono sostituiti da catene aziendali come H & M e gli sfondi non sono così interessanti. Anche le persone sono più consapevoli della reflex con una lente corta. È più difficile rimanere invisibili. Con il digitale catturate immagini è meno costoso, negli anni ’70 è come se stessi girando un film, bisognava riflettere di più su ciascuna immagine su un 36 fotogramma.
Molte persone pensano che con uno smartphone non si possano fare grandi fotografia, tu sei l’esempio opposto. Smartphone / iPhone rovinano o no la fotografia?
L’iPhone è solo un altro strumento disponibile per un fotografo. È un’ottima fotocamera per fare foto di strada perché non è così ovvia. I social media sono diventati la parte più importante del linguaggio delle immagini. Spero che sia una buona cosa per tutti.
Qual è la tua opinione sui social network? Oggigiorno, nella cultura principale, sembra che la fotografia viva solo online e che sia tutta una questione di te e di quanto tu sia influencer, soprattutto su Instagram.
Per me, i social network sono utili come pubblicità. Come professionista, è un modo fantastico e poco costoso per avere le mie foto di fronte alle persone.
Per quanto riguarda i “Mi piace”, può essere utile testare le mie foto per vedere se funzionano. D’altra parte, i ‘’Mi piace’’ non sono una stampa in una galleria o una foto in un libro. Quindi le foto che sono relativamente semplici ottengono una risposta più forte. Un’immagine sottile, anche se potrebbe essere molto forte, potrebbe non ricevere più di tanti ‘’Mi piace’’. Devo fare attenzione a usare i ‘’Mi piace’’ solo come informazioni e allo stesso tempo rendermi conto che Instagram è un posto molto limitato per presentare le foto.
English version
In Street Photography, the ability to capture the moment is everything, and goes far beyond the tool you use or the basic rules of photography. Robert Herman knows this well enough to have published a book with photos taken exclusively through iPhone.
Robert Herman was born in Brooklyn (NY) in 1955 and starting from the ’70s he started taking pictures on Kodachrome film, from which he released his book: “The New Yorkers”. This last is a collection of moments of a metropolis, in constant change, towards the new millennium. Starting in 2009, Robert begins a new adventure that will lead him to publish ” The Phone Book ”, one of the first photography books made with iPhone, in particular with the Hipstamatic app. Photos capable of telling the captured moment and the spirit of cities as Naples, Bilbao, Johannesburg or New York.
We had the opportunity to interview him to deepen his world and Street Photography today.
In street photography, what’s the difference beetwen today and the 70s, when you started shooting?
In New York, many of the little shops have closed because of gentrification. They have been replaced by corporate chain stores like H&M so the backgrounds of the photos are not as interesting. Also people are more conscious of photography so using an SLR with a short lens like I did when I made the photos in The New Yorkers is more difficult. It’s harder to remain invisible. With digital, capturing images is less expensive, in the 70’s I was shooting film and I had to me more thoughtful about each image on a 36 picture roll.
A lot of people think that with smartphone you can’t do such a great photos, but you are the opposite example. Smartphone/iPhone ruined or not photography?
The iPhone is just another tool available to a photographer. It’s a great camera for making street photos because it’s not as obvious. Social media has made everyone more aware of image making and hopefully has raised the visual literacy of the language of images. Hopefully, that is a good thing for everyone.
What’s your opinion about social networks? Nowadays, in the main culture, it seems that photography live only online and it’s all about like and how you are influencer, mostly on Instagram.
For me, social networks are useful as advertising. As a professional, it’s a great and inexpensive way to get my pictures in front of people. As far as “likes” are concerned, it can be a useful way to test my photos to see if they work. On the other hand, thinking about likes cane inhibiting and can influence you’re choices in making photos. The smart phone is a very small screen and it’s not a print in gallery or a photo in a book. So photos that are relatively simple get a stronger response. A subtle picture, even though it may be very strong, may not get as many likes. I have to be careful to use the likes only as information and at the same time realize that instvagrem is a very limited place to present photos.