Non sono passati pochi anni da quando Mos Def, nel corso di una celebre intervista, ha collocato l’Hip Hop in una dimensione sacra, rivolgendosi a questa sterminata cultura in termini religiosi.
Boogie Man non si sbagliava; questo movimento raccoglie ed unisce realtà diverse e lontane, avvicinandole l’una rispetto all’altra.
“Qui la bellezza nasce dal nulla” diceva, e questo si percepisce continuamente, assistendo ad Hip Hop e Rap battles da ogni parte del mondo. Ed è ciò che abbiamo sentito anche noi, sabato 30 aprile, prendendo parte all’evento “Rock Your Body”, organizzato dall’associazione “TCK Movements Aps”.
L’appuntamento, pensato come il preludio all’attesissimo contest “The Body Rock”, è stato un vero e proprio successo; tra breaking battles e rime, infatti, il panorama Hip Hop napoletano s’è dimostrato, ancora una volta, tra i più autentici di sempre.
Attraversando le strade di Barra, il suono della Hip Hop House – il complesso “Olimpia 71” – ci ha trascinati e catapultati in una realtà che ci è decisamente mancata; sulle note della selezione musicale di Breakstarr, GD Jack e Joker, bboy e bgirls, provenienti da più zone d’Italia, si sono scontrati, infiammando la dancehall.
I vincitori della breakdance battle 2vs2 sono stati Luca “Amaro” e Francesco “Wakko” – entrambi membri della crew “Lotta Boyz Crew”; i due, tra l’altro, hanno disputato la finale battendo altri due volti della loro crew, Luca “Frello” ed Alessandro “Plos”.
Assistiamo in cerchio a questo spettacolo immane, percependo la trepidazione dei ballerini e la voglia di ritornare ad assaporare l’intera scena. Tra abbracci fraterni e smorfie di competizione, anche il sudore sembra avere un profumo caratteristico.
È davvero impossibile distogliere lo sguardo dai corpi di tutti; le sfide, difatti, suggellano le unioni più profonde, riconfermano i personaggi più conosciuti, ci permettono di scoprirne di nuovi.
L’odore degli spray ed il rumore delle bombolette di Cuom, Nedo e Snake17 accompagnano una nostra lunga chiacchierata con bboy Rota, personalità emergente della scena hip hop partenopea e storico co-founder della crew “TCK”.
“Questa realtà non ha bisogno di descrizioni o manifesti; semplicemente, lo vedi, raccoglie ed accoglie chiunque – dice il bboy – non c’è distanza, non c’è confine, non c’è barriera alcuna. Siamo uniti nella nostra passione e nel volerla esprimere, in ogni modo possibile.”
È proprio da queste premesse che è nata la crew di Rota nel 1997; pietra miliare del movimento Hip Hop partenopeo, la “TCK” crew ha accolto, per anni, ragazzi provenienti da ogni parte della Campania e dell’Italia, offrendosi come megafono alla cultura Hip Hop.
Le manifestazioni della crew hanno visto un susseguirsi di talenti e volti noti della Urban Culture d’ogni dove, fornendo loro anche una concreta vetrina.
“Nel nome del nostro amore per l’Hip Hop, abbiamo sempre accolto chiunque si avvicinasse a quest’arte nella nostra famiglia, senza chiedere mai nulla in cambio – continua – la sede ha ospitato personalità oggi conosciute ovunque ed ha, dunque, contribuito alla formazione di questi incredibili talenti.”
La nascita della Hip Hop Jam “The Body Rock” ha consacrato l’ascesa della realtà partenopea nella scena Hip Hop europea. La manifestazione, intrisa nelle quattro arti dell’Hip Hop Underground, ha fortemente affascinato un pubblico sempre più vasto, che negli anni s’è avvicinato sempre maggiormente a questa immensa realtà artistica.
Oggi il “The Body Rock” è a tutti gli effetti un’istituzione della Urban Culture di Napoli, e non solo; rappers, djs, bboy, bgirls e writers s’incontrano e scontrano nel corso di questo appuntamento immancabile, testimonianza incontrovertibile di una scena in continua evoluzione.
“Lo scambio tra le culture, la fusione delle prospettive, la consapevolezza di essere parte di una grande comunità in costante contatto: tutto ciò è alla base della nostra cultura e per questo la nostra unica ricchezza sta nell’incontro tra le diversità – conclude bboy Rota – questo posto è importante per la nostra intera comunità, e che lo stesso sia una casa accogliente, può essere un fatto esemplare anche per molte altre realtà.”
L’avvio della nuova serie d’appuntamenti promossi dall’associazione “TCK Movement” s’è rivelato esplosivo; non ci resta che attendere i prossimi eventi in agenda.
Foto di Daniele Carrano