Cosa significa emergere oggi, in Italia, nel mondo dello streetwear?
Ormai da anni quest’ultimo è mosso dall’hype, al di là di stampa, accessori e grafiche di vario tipo.
Lo streetwear nasce da un volontà di espressione, tipicamente giovanile, accompagnata dai primi soldi che si iniziano a guadagnare e pertanto anche da una forte creatività nell’abbinare capi diversi. Oggi non è più così.
Lo streetwear rappresenta una fetta di mercato importante i cui prezzi variano, ma soprattutto lievitano per i prodotti più in voga in mano ai reseller. Streetwear oggi (purtroppo) significa soprattutto Hype e poca coscienza del brand e della propria voglia di esprimersi, ma piuttosto volontà di conformarsi.
In questo contesto, creare un marchio ed inserirsi in questo settore può essere difficile.
Scrollando su Instagram abbiamo trovato Sodamarket, un marchio che unisce stile internazionale ed identità partenopea, con un occhio all’ambiente.
Li abbiamo intervistati per approfondire meglio il loro mondo ed il loro esordio.
Come è nato il progetto Sodamarket?
La sinergia di tre grafici con anni di esperienza alle spalle nel settore abbigliamento, tanta creatività repressa dalle leggi del mercato, nel bel mezzo di una pandemia… non credo bisogna aggiungere altro!
Cosa vi ha spinto a iniziare questo percorso?
Nel mondo dell’abbigliamento il prodotto è un numero, quantità e utile sono i fattori principalmente considerati, a risentirne è quasi sempre la creatività. Sodamarket vuole invertire questa tendenza, dietro ogni collezione c’è una storia raccontata in modo diretto e originale, nulla è lasciato al caso. È stata la decisone di creare un prodotto sostenibile, ricercato e originale, la consapevolezza di poter fare di più a spingerci verso questo progetto.
Vedendo le vostre collezioni e il vostro feed si nota in maniera esplicita come ci siano continui riferimenti al cibo e la napoletanità, quanto sono importanti questi due aspetti per il vostro brand?
Il cibo è da sempre uno dei pilastri del Consumismo e la scelta di usarlo non è altro che una provocazione: come? Offrendo un prodotto di nicchia, simbolico e sensibile, nel mondo piatto e saturo del mass market.
La napoletanità è il nostro marchio di fabbrica, una firma! Napoli è una realtà indubbiamente difficile, ma la sua spontaneità, il suo carisma, la bellezza vengono riconosciute in tutto il mondo, e allora perché nasconderle? L’Unesco recentemente ha ufficializzato che il napoletano deve essere considerato come una lingua e non un dialetto, un motivo in più per valorizzare il nostro prodotto e arricchire la comunicazione.
Nella vostra bio di instagram ci hanno colpito due descrizioni: “Packaging Ecologico” e “Market Opportunity”. Potete spiegarci queste due definizioni?
Abbiamo sempre sottolineato l’importanza di offrire al cliente un prodotto sostenibile, il primo passo è stato la cura del packaging. In un mondo in cui l’ambiente necessita di un riassetto, Sodamarket si adatta senza resistenze, utilizzando solo materiali biodegradabili e compostabili.
Allerta spoiler, il prossimo step è il cotone organico! Il Market Opportunity è un progetto working in progress, ma qualcosina possiamo già dirvela: vogliamo ridisegnare la struttura produttiva di una azienda, fungendo da trampolino per chi ha del potenziale inespresso e gli sia stata negata la possibilità di dimostrarlo.
Ognuno di noi è leader di se stesso, vogliamo dare l’opportunità a chiunque abbia una vena creativa di mettersi in gioco, di sedersi con noi al tavolo delle decisioni, partecipando al brain storming di rito, aiutandoci a realizzare la collezione e tutte le sue componenti (marketing e digital). Infine perché no, aiutare chi cerca una posizione lavorativa di prestigio, pubblicando la nostra raccomandazione e il CV di ogni singolo partecipante, sul nostro sito e social media.
Se dovreste collaborare con un brand o uno stilista internazionale, con chi vorreste creare una collezione esclusiva?
Credo che il successo di una Capsule sia nell’identificazione artistica dello stilista, o brand, nel progetto da realizzare. Per ora non siamo in contatto con nessuno, ma se si dovesse presentare l’occasione di creare una Collab sensibile e originale, saremo pronti e motivati più che mai!
Cosa dobbiamo aspettarci da qui alla fine dell’anno? Cosa bolle in pentola?
La strategia è cercare di arrivare a più persone possibili, sensibilizzandole alle vicissitudini del mondo che ci circonda, mantenendo intatto il nostro stile.
Per quanto riguarda il prodotto, valuteremo se integrare nuove categorie commerciali (accessori o bottom). Dobbiamo crescere e la strada è ancora molto lunga, siamo una goccia in un oceano, ma siamo fiduciosi delle nostre potenzialità e il supporto dei nostri clienti ne è la prova.