Camminare per le strade di Napoli significa immergersi completamente nell’arte urbana, un intreccio vibrante di storia, colore e innovazione che si svela a chiunque voglia esplorare con attenzione. Quando si parla di street art partenopea, è inevitabile pensare al celebre murale di Maradona, divenuto negli anni una delle mete turistiche più amate e iconiche della città.
Ma oltre il centro storico e le attrazioni più famose, Napoli nasconde un’infinità di tesori meno conosciuti, disseminati nei suoi quartieri, spesso raccontati anche sui nostri canali. La street art diventa così una guida alternativa per scoprire volti inediti della città.
Fuorigrotta: “Unlock the Change” di Marco Zedone
Nel quartiere Fuorigrotta, una semplice facciata scolastica è stata trasformata in un’opera visionaria. Marco Zedone, con il suo murale “Unlock the Change”, non solo decora ma contribuisce concretamente alla sostenibilità. Realizzato con eco-pitture, questo capolavoro assorbe lo smog generato da 79 automobili al giorno. Il murale raffigura una bambina che solleva un sipario, svelando un mondo migliore e più pulito, simbolo delle possibilità offerte da idee innovative e sostenibili.
Arenella: “MIEZ’A VIA” di Leticia Mandragora
Spingendoci verso l’Arenella, troviamo un’opera che unisce mito e modernità: “MIEZ’A VIA”, progetto commissionato da Voiello e realizzato da Leticia Mandragora. Partenope, madre e simbolo dei quartieri di Napoli, è raffigurata con in mano spighe di grano, icone di abbondanza e fertilità. Accanto a lei, il collettivo VNMS1926 ha rappresentato gli stemmi dei 30 quartieri della città, creando un legame profondo tra tradizione e identità locale.
Sanità: “Arricreate” di Alessandro Ciambrone
Nel cuore del rione Sanità, Lavazza ha scelto di celebrare Napoli attraverso un’installazione temporanea: “Arricreate” di Alessandro Ciambrone. Quest’opera esplosiva, che prende forma da un chicco di caffè, è un tributo alla creatività partenopea. Simbolo di estro e passione, racconta l’anima innovativa e artistica di un quartiere carico di storia.
Ponticelli: “Frequenze” del collettivo Motorefisico
Spostandoci verso l’area est, a Ponticelli, troviamo il murale “Frequenze”, realizzato dal collettivo Motorefisico. Quest’opera monumentale copre 800 mq sulle quattro facciate della stazione Argine Palasport della Circumvesuviana. Con fasce verticali e orizzontali che richiamano i colori della terra e del Vesuvio, “Frequenze” riflette il dialogo tra urbanistica e arte, parte del più ampio progetto Urbanizer, che punta a valorizzare la cultura urbana.
Scampia: “Il partigiano e il poeta” di Mono Carrasco
A Scampia, l’artista cileno Mono Carrasco ha dato vita a un’opera collettiva dal forte significato sociale: “Il partigiano e il poeta”, dedicata a Sandro Pertini e Pablo Neruda. Realizzata sulle facciate della scuola “Pertini – Don Guanella”, l’opera intreccia memoria storica e simbolismo sociale, includendo elementi ispirati allo stile di Felice Pignataro. Il progetto, chiamato “Mono Cromatico”, ha coinvolto anche gli studenti, rendendoli partecipi nella creazione di un racconto visivo che celebra i diritti fondamentali dei bambini.
Un laboratorio per la creatività urbana
I vari progetti citati dimostrano come Napoli continui a reinventarsi attraverso la street art, trasformando spazi quotidiani in gallerie a cielo aperto. Dai murales ecologici alle installazioni temporanee, ogni quartiere offre un’esperienza unica, confermando che l’arte urbana partenopea è in costante evoluzione. In tal senso INWARD avvierà un nuovo laboratorio in collaborazione con l’Università Federico II, rivolto alla figura dell’operatore culturale per la creatività urbana. Il corso è gratuito e dedicato a giovani dai 18 ai 35 anni. Puoi trovare maggiori informazioni nel post Instagram qui.