Il progetto “Summer Ritual” di Angelo Formato è un’esperienza visiva che intreccia con maestria tradizione e innovazione, catturando la ricca eredità culturale del Sud Italia attraverso l’obiettivo dell’intelligenza artificiale.
Ispirato dalla tradizione familiare delle conserve di pomodoro, un rituale che segna la fine di agosto in molte famiglie italiane, Formato riesce a immortalare l’essenza di un evento che va oltre la semplice preparazione del cibo, rivelando il cuore pulsante di una comunità.
Le immagini del progetto, generate con l’ausilio dell’AI, mostrano scene di riunioni familiari multi generazionali, dove la gioia del lavoro condiviso si mescola ai colori vivaci dei costumi e degli accessori a tema pomodoro. Ogni immagine è una celebrazione della semplicità e della profondità di queste usanze, tramandate di generazione in generazione. Le scene rappresentano non solo momenti pratici di preparazione delle conserve, ma anche ritratti artistici in cui la tradizione incontra il contemporaneo, evidenziando un dialogo armonioso tra eredità culturale e stile moderno.
Angelo Formato è un fotografo napoletano, la cui passione per la fotografia lo ha portato a Londra nel 2012 dove ha iniziato la sua carriera. Dal 2020 è tornato stabilmente in Italia integrando fotografia e intelligenza artificiale, creando un ponte tra fotografia tradizionale e innovazione digitale.
Oggi, con il suo nuovo progetto, vuole omaggiare la sua terra e la sua gente, celebrando la bellezza senza tempo della conservazione del patrimonio culturale. “Summer Ritual” è un progetto che parla di famiglia, comunità, inclusività e di un legame profondo con le proprie radici, presentando il rituale della conserva come un atto d’amore e rispetto verso la tradizione.
Com’è nato il progetto?
Il progetto nasce da un desiderio molto personale: ogni anno nella mia famiglia si è sempre portata avanti una tradizione che univa tutti, soprattutto durante il periodo di fine estate. Erano momenti speciali, soprattutto grazie ai miei nonni, che riuscivano a rendere tutto più magico. Purtroppo, da quando non ci sono più, queste scene mancano terribilmente. Ogni anno, in questo periodo, non posso fare a meno di pensarci e di sentire la loro mancanza.
Come mai l’intelligenza artificiale?
Ho voluto catturare le immagini che ho nella mente e darle un twist più moderno, utilizzando l’intelligenza artificiale. Ho scelto l’AI proprio per la sua capacità di prendere i ricordi e trasformarli in qualcosa di nuovo, mantenendo comunque il legame con il passato. Usarla è stato un modo per onorare quei momenti, rivisitandoli attraverso una lente contemporanea, cercando di riportare in vita quelle emozioni, anche se in una forma diversa. È stato un processo emozionante e un po’ nostalgico, ma anche un modo per mantenere viva la memoria di quei giorni.