Tropico è un cantante napoletano, pseudonimo di Davide Petrella, o forse è meglio dire alter-ego.
Davide Petrella, infatti, è l’autore della gran parte delle hit che passano in radio. I brani dell’autore partenopeo sono fra i più premiati della penisola, da Elisa a Marco Mengoni, da Lazza a Fedez e J-ax, o ancora Cesare Cremoni, Marracash, Elodie, Mahmood e ancora e ancora e ancora.
Davide Petrella scrive e compone per gli altri. Tropico lo fa per sé stesso.
Dobbiamo considerarli come due facce della stessa medaglia, sono la stessa persona in fin dei conti, eppure quanto sono diversi?
Il progetto Tropico parte da molto lontano. La sua volontà di essere solista, di metterci la faccia, infatti, nasce con Le strisce nel lontano 2008.
Oggi, Tropico Petrella ci sembra una scoperta, ma in realtà c’è sempre stato ed è sempre stato se stesso.
Il nome è un riferimento a Tropico del cancro di Henry Miller, ma sarebbe veramente riduttivo dire solo questo. Alle interviste Tropico risponde che il suo nome (e progetto) porta con se le tracce di un viaggio a Cuba, dei Beatles, di Lennon e di Murolo, un mix originale e vincente.
Tropico è un’alta faccia della musica napoletana, attraversa le strade, quelle vuote dai turisti, entra nel cuore della città, da local. Ci racconta di periferia, di Piazza Garibaldi e del Centro Direzionale. Ci racconta che Non esite Amore a Napoli perché Napoli l’ha inventato, e se ogni lasciata è persa, dove va?
Tropico è uno che le risposte le sa, o se le tiene per sé o le scrive nelle canzoni, senza via di mezzo. Non Esiste Amore a Napoli con l’immancabile produzione di D-Ross e Startuffo è l’album con cui Tropico ha esordito, non più dietro le quinte ma sul palco. Preceduto dai singoli Piazza Garibaldi in collab con Franco126, NEAN con Calcutta e Geniale feat. Elisa, raccogliendo tutta la malinconia del mondo e piazzandola in 14 tracce. Storie d’amore, di viaggi lontani, delle difficoltà di stare al mondo, con un sound che ammicca, funk, rarefatto e caleidoscopico.
Mi hanno detto che la bellezza non si può vedere
Tropico – Non Esiste Amore a Napoli
Certe volte sogno e vedo sempre il mio quartiere
Non esiste amore a Napoli
Ma ovunque vada è sempre casa mia
Ovunque vada è sempre casa mia
Il 29 settembre 2023, invece, è uscito il suo secondo album, Chiamami Quando la Magia Finisce, e Tropico ci ha dimostrato quanto sia importante migliorarsi, spingersi oltre, anche contro sé stesso. Davide ha conservato tutte le sue armi vincenti, le atmosfere calde e malinconiche, le note elettro-pop, la rabbia e la malinconia, Lennon, Napoli e Murolo, riuscendo ad elevare la sua musica, maturando e continuando a raccontare la sua città e le sfumature di chi la vive e la conosce.
Il disco vede la partecipazione di Cremonini, Raiz, Joan Thiele, Mahmood, Franco126 e Madame che ci canta in napoletano. Chiamami Quando la Magia Finisce ci prende e ci “schiatta” in faccia tutte le nostre mancanze, l’amore raccontato da Tropico è potente, ti inonda.
La musica è una cosa seria, e lo è pure il napoletano, Anema e Notte ne è la conferma, a metà tra la tradizione napoletana musicale e la nuova scena:
E maje, nun o dicere maje, ca me vuluto bbene, ca nun me scurdato maje
Tropico – Anema e Notte
Non è Murolo è Tropico in tutta la sua essenza.
Ogni traccia del disco è così, frutto di un’attenta analisi, tale da fargli scartare più di 50 canzoni. Ogni lasciata è persa, ma a Tropico non importa, lui sa qual è la strada giusta nella musica, perché è una strada che percorre in maniera naturale.
Che Mme lassat’ A Fa, passa per Spaccanapoli, esattamente nel centro della città, non c’è un posto altro dove la vita può accadere se non a Napoli. La sua musica è un’eterna celebrazione della città che la coinvolge tutta, un legame che parte dalle viscere, non solo con la tradizione ma con i luoghi.
Ritorna in Chiamami Quando la Magia Finisce, questa voglia di scappare – sì ma per andare dove -, e ritorna questa smania esistenziale, la si percepisce già dai titoli delle canzoni, sembrano titoli di film: Piccolo Buio, Ubriachi di Vita, M’arricordo e Te.
Brani che arrivano dritti al punto, il centro dello sterno.
Ma c”a mentalità simmo internazionale
Tropico – E Cos Ca Fann Sunna
Nun ce ne fotte ‘e ll’America
I’ partevo pe nn’te truvá
Si è nu suonno, me puó tirá vicino a tte
I sogni, la musica e l’amore sono le ramificazioni di Napoli, ci tengono vivi.
Non conta nient’altro. Musica e Gente, questa è l’idea di Tropico.
Del resto, È Importante Avere Una Visione, e se la visione di Tropico è questa, noi possiamo solo applaudire.