Della città partenopea se n’è parlato in lungo e in largo, soprattutto sui nostri canali. Eppure vale sempre la pena addentrarsi nei suoi vicoli per perdersi fra volti conosciuti e sconosciuti.
Ognuno ha il suo punto di vista, ognuno legge Napoli a suo modo. Vale nella quotidianità di ognuno di noi come nella fotografia. Di fotografi (amatoriali e non) Napoli ne è sempre più ricca, fra passione, lavoro e voglia di cavalcare l’onda del momento.
Fra questi su Instagram non ci si può non imbattere nelle foto di Sofia Scuotto, giovane napoletana pronta a raccontare quotidianamente la sua città. Quest’ultima, mai come oggi, sembra non appartenere più a Sofia o ad altri napoletani, bensì ai turisti. La fotografia di Sofia, diventa dunque uno specchio di una quotidianità moderna, contemporanea, ma non per forza migliore.
Cosa e/o chi ti ha spinto ad avvicinarti alla fotografia?
La fotografia è entrata a far parte della mia vita per caso, quando mi sono ritrovata una vecchia reflex regalatami da mio cugino. All’inizio scattavo principalmente paesaggi (Napoli ti porta sempre a iniziare così credo), poi ho iniziato ad osservare i dettagli e ad appassionarmi alla street.
Cos’è per te la Street Photography?
Per me è una fotografia che coglie nell’ordinario un qualcosa che non tutti riescono a vedere. È un genere difficile che voglio studiare ancora più a fondo.
Soffermandoci invece sulla tua fotografia ci vedo tanta quotidianità, come ti approcci ai soggetti, preferisci nasconderti o farti notare? Te lo chiedo perché quando parlo di quotidianità penso anche alla spontaneità ed alla sincerità che le tue foto mi trasmettono, immaginando sguardi e sorrisi fra te ed il soggetto.
Quasi sempre mi nascondo, proprio per non perdere la spontaneità del momento. Però mi è capitato di interagire col soggetto, ad esempio qualche mese fa, girando per i quartieri spagnoli, ho notato un bambino con dei meravigliosi occhi azzurri in compagnia della nonna sul balcone di casa… oppure in estate alla rotonda sauro tra i sorrisi dei bagnanti e i tradizionali tuffi degli scugnizzi.
Da poco hai iniziato invece “Soggiorno Napoletano”, di cosa si tratta?
Con Soggiorno Napoletano cerco di raccontare gli effetti del turismo di massa su Napoli e di Napoli sui turisti. La città sta cambiando, c’è chi cavalca l’onda e chi cerca di arginarne gli effetti. Io sto provando a raccontare tutto ciò.
In questo soggiorno ci vedo tanti turisti, quanto influenzano la città, la quotidianità e quindi poi la tua fotografia in strada?
Come detto prima, il turismo sta cambiando la città e quindi anche la mia fotografia, soprattutto in determinate zone dove è ormai diventato troppo facile cadere nella “nuova narrazione di Napoli”.
Parlando di influenze, invece, Napoli è ricca di fotografi. La scena locale è abbastanza viva e che ovviamente trova spazio su Instagram. Quanto ti influenza veder gli scatti di altri o magari scattare insieme ad altri?
Seguo molti fotografi napoletani, ce ne sono davvero di validissimi che ho avuto anche il piacere di conoscere. Non ti nascondo però che per trovare nuovi spunti guardo tanto anche agli streetphotographer stranieri. In passato ho scattato molto in compagnia ma ultimamente no… penso sia giusto alternare, però mi fa sempre piacere condividere questa passione e imparare dagli altri, facendomi influenzare positivamente e mantenendo allo stesso tempo una mia identità.