Sport e fashion: un connubio mai banale che è insito nelle radici dello sport professionistico mondiale.
Molti atleti si sono distinti per le loro qualità nello sport che praticavano, altri invece si sono rivelati delle icone di moda, oltre che sportive.
Facendo un’accurata analisi, bisogna risalire ad inizio secolo XX, dove il pionere della moda sportiva è stato sicuramente il tennista Renè Lacoste: vincitore di 4 grandi slam, fra cui un Roland Garos e Wibledon, ma la fama del coccodrillo che indossava sulla polo ha preso di gran lunga il sopravvento sulla sua fama di sportivo. Lacoste è tuttora uno dei brand più innovativi per l’abbigliamento tecnico-sportivo, con una linea apparel unica, che mischia le tendenze classiche con quelle piu innovative, oltre ad avere classe ed eleganza, proprio come Renè.
Rimanendo in ambito tennistico, non può passare inosservato il dominatore degli anni 80, l’americano Andre Agassi. All’americano è legato il brand più famoso al mondo, Nike, che creò una linea di scarpe proprio per il tennista americano: le Air tech challenge. Agassi incarnava lo spirito ribelle e innovativo degli anni 80, in piena rottura con lo stile metodico delle decadi precendenti. Questo particolare lo introdusse anche nella moda: non si può affatto dimenticare quando si presentò ad Indian Wells con dei pantloncini di jeans firmati Levi’s e il resto dell’outfit Nike. In questo caso, il campo si trasformò in una vera passerella.
Quando si parla di moda e sport, è impossibile non parlare di Micheal Jordan, l’icona più influente del basket professionistico degli ultimi 50 anni. Anche quest’ultimo ha legato il suo nome alla Nike, difatti, insieme al brand di Portland, è riuscito a creare un marchio indipendente ma affiliato al tempo stesso. Il logo Jumpman è famoso in tutto il mondo, così come la sua fama da sportivo: 6 volte campione NBA con la maglia dei Chicago Bulls, una vera e propria leggenda dello sport, non solo della pallacanestro. Il legame è nato dalle scarpe, ma nel giro di pochi anni è realmente esploso in una maniera proporzionale alla sua grandezza sul parquet. Le Jordan sono un’icona, Jordan stesso è un’icona, ed entrambe sono legate l’una all’altra.
Altro cestista che ha fatto moda è Allen Iverson. Prima scelta del draft 1996, il giovane Allen ha subito dimostrato di essere un giocatore unico, attirando l’attenzione di migliaia di fan. Era apprezzato per il suo carisma e le sue doti, con le quale lo stesso MJ fu costretto a confrontarsi. Iverson non è mai stato ben voluto dai piani alti della NBA. Il commisioner di allora, David Stern, emanò un legge chiamata Dress Code,dove i giocatori dovevano presentarsi nelle interviste post gara in giacca e cravatta. Questo particolare procedimento fu fatto proprio perchè Iverson, che all’epoca era uno dei volti principali della lega, era puntualmente vestito come un “Thug“, cioè un gangster, e per gli occhi della dirigenza questo non era possibile. Fu costretto ad indossare un tutore al braccio destro, per coprire i tatuaggi, ma quel tutore è rimasto come segno di riconoscimento, difatti dopo di lui, molti giocatori hanno iniziato ad indossarlo. Moda.