VNMNS1926: streetwear per valorizzare Napoli ed i suoi quartieri (intervista)

Negli ultimi anni, vuoi per operazioni musicali, cinematografiche o altro, Napoli è sulla bocca di tutti. Una città ricca di storia come quella partenopea sta avendo il suo riscatto, grazie al turismo ed alle varie iniziative (fra cui le sopracitate).

La città di Napoli è ormai un marchio, la forte personalità che sprigiona anche nelle cose più semplici, l’ha resa tale. C’è dell’altro però, al di là dell’aspetto ci sono storie e tradizioni da scoprire e approfondire. Ogni area della città, ogni suo quartiere ha i suoi tratti distintivi.
A farne un punto di forza sono stati due ragazzi partenopei Massimo e Annalia, creatori di VNMNS 1926 (vienm’nsuonno) un progetto che vuole raccontare la città attraverso l’abbigliamento, in particolare le sciarpe. Tradizione e contemporaneità sono il loro marchio di fabrica, quanto si può evincere dai loro social e dai loro lavori.

Li abbiamo intervistati, per approfondire questa nuova realtà:

Ciao ragazzi, la prima domanda sorge spontanea: come è nata l’idea di vnmns1926?

Vienm’nsuonno (vienimi in sogno) è il nostro progetto, Parthenope la nostra musa.
Per noi ragazzi di provincia Napoli è sempre stata una città mistica e con il passare degli anni abbiamo conosciuto meglio essa e chi la abita. Ne abbiamo assaporato le musiche, i colori, i profumi, le mille sfaccettature. Fonte di ispirazione per una Label che parte dalla grafica di alcuni dei “quartieri storici” da cui siamo partiti.

Ne abbiamo estrapolato palette colori, simbologie poi riportate su sciarpe, come quelle degli Ultras che ogni domenica vanno allo stadio a pregare ed omaggiare i loro santi. questa è che la nostra intima dedica alla città che amiamo e rispettiamo.  Un progetto in cui si fonde arte, musica, moda.
Un racconto in continua evoluzione, fede, cultura e appartenenza.

“nun me scetà, famme’mpazzì, ‘zieme cu te, Vienmnsuonno”

Volete interpretare l’animo dei quartieri o dare una vostra visione dei suddetti? 

La nostra idea di partenza è di fondere entrambi gli aspetti, l’anima di Napoli e dei suoi quartieri è molto forte e non è possibile slegarsi da essa completamente. Diciamo che comunque c’è la “nostra visione” nello scegliere degli aspetti predominanti del quartiere rispetto ad altri, quelli che ci hanno emozionato di più.

Come avviene la scelta grafica, dai colori ai font? Alcuni quartieri hanno il proprio logo ed i propri colori, soprattutto i più antichi e gli ex-comuni aggregati a Napoli (ad esempio Barra).

Questo progetto è nato dal punto di vista grafico: tradurre in colori, segni e simboli i quartieri di Napoli, dargli un identità grafica nuova e più “modaiola”. I colori sono stati estrapolati dai vari elementi che contraddistinguono i differenti quartieri, nel caso di Marechiaro c’è per esempio l’azzurro del mare calmo che dà anche il nome al quartiere stesso e il rosso del garofano della finestrella, in Forcella sono ripresi i colori dello stemma legati anche a San Gennaro che la fa da padrone.

Qual è stata la risposta dei cittadini, quando avete girato i mini spot e scattato le fotografie?

Questa è stata decisamente la parte più emozionante e gratificante di tutto il progetto, il coinvolgimento dei Napoletani e non.

Le riprese sono iniziate nel febbraio del 2019, ogni domenica fino ad Aprile ci siamo dedicati ad un differente quartiere, armati con sciarpe, videocamere e fotocamere abbiamo chiesto alla gente che incontravamo se volesse indossare le sciarpe per una foto o un video, la cosa stupefacente, forse uno dei motivi per cui di Napoli ci si innamora è stata proprio la risposta e l’atteggiamento positivo delle persone con cui ci siamo interfacciati, i rifiuti sono stati davvero pochissimi e i racconti e gli aneddoti che molti di loro ci hanno regalato sono stati davvero speciali.

Come diceva De Crescenzo “Napoli per me non è la città di Napoli ma solo una componente dell’animo umano che so di poter trovare in tutte le persone, siano esse napoletane o no. A volte penso addirittura che Napoli possa essere ancora l’ultima speranza che resta alla razza umana”.

Come mai siete partiti dal Rione Sanità, Marechiaro, Quartieri Spagnoli, Mergellina, Forcella e Secondigliano? L’obiettivo è raccontare le numerose aree della città o Napoli in generale?

Questo è il punto di partenza di un progetto più ampio, siamo partiti dai quartieri a cui attualmente, da ragazzi di provincia siamo più legati, ma vorremmo allargare il progetto a più quartieri.

Sul vostro Tumbrl ci sono molte icone del passato e quasi nessuna del presente, qual è la vostra idea di Napoli ed il rapporto con essa?

Siamo partiti dal passato perché sono le fondamenta della cultura napoletana dagli idoli che poi sono conosciuti in tutto il mondo (Totò, Sofia Loren, Pino Daniele ad esempio) senza la conoscenza ed il rispetto delle origini non si può costruire un futuro migliore.

Diceva Bernardo di Chartres che “Noi siamo come nani sulle spalle di giganti”, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l’acume della vista o l’altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti.

La vostra bio Instagram recita ‘’for dreamers’’, qual è il vostro sogno, il vostro fine?

Fordreamers è una dedica, a tutti coloro che sognano, il sogno è ciò che ci mantiene vivi, non   importa la situazione in cui ti trovi, finché riesci a sognare e immaginare qualcosa di diverso e hai la volontà di realizzarlo la tua vita sarà positiva…nessuno può fermare i tuoi sogni. Il nostro sogno é di trasmettere attraverso l’arte. Arrivare nei cuori delle persone. 

Daniele Carrano
Daniele Carrano
Scrivo per il piacere di confrontarmi con gli altri. Co-fondatore di Escape Vision.

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