Unplatonic: Make Love and Poster Art

Unplatonic è il nome di un progetto nato per diffondere amore, i poster ci riportano a icone della cultura pop che ammiccano al pubblico, sulle quali viene riportato lo slogan MAKE LOVE.

I colori, la scelta cromatica, i soggetti sono tutti elementi che catturano l’attenzione: Unplatonic si nota e vuole essere notato, lo scopo è quello di stimolare una riflessione, una sorta di memento, che ci riporta ogni volta a riconsiderare l’importanza dell’amore nelle nostre vite. 

Make Love, di che tipo di LOVE parli?

Make Love è uno degli slogan più diffusi, nella sua semplicità arriva a chiunque. La definizione di Amore è vastissima, spazia da quello più passionale a quello più tenero, ma soprattutto Amore è libertà, e verità.
Ho scelto questo slogan, per la sua accessibilità, ognuno può rendere il concetto di Amore adattabile a sé stesso, ognuno può leggerci qualcosa di personale, anche in diverse fasi della vita. 

In base a cosa scegli i tuoi soggetti? C’è un filo conduttore tra i volti che scegli?

I soggetti accompagnano concettualmente il messaggio, la loro iconicità, soprattutto nella conoscenza popolare è equiparabile ad una sorte di santificazione da parte del pubblico, napoletano e non (cfr Maradona, Sophia Loren, San Gennaro).

Scelgo questi soggetti, poiché il mio scopo è quello di arrivare a quante più persone possibili, volti conosciuti canalizzano l’attenzione, cerco di basarmi su questo anche per la scelta dei colori, prevalentemente utilizzo sfumature accese, fluorescenti, tutti questi elementi rendono il poster un’insegna luminosa.

Una serie dei miei soggetti è estremamente legata al folckore della città, oltre ai già citati Sophia Loren e Diego, ci sono anche Kvaratskhelia e Osimhen, in onore della vittoria dello scudetto del Napoli. 

Come nasce il tuo progetto? Quali sono le tue fonti di ispirazione? 

Il mio progetto ha affondato le sue radici nella mia mente durante la pandemia, nel momento in cui tutti eravamo in una situazione nuova, obbligati a restare in casa, abbiamo avuto l’opportunità di approfondire i nostri rapporti più ‘scontati’, quello con i nostri compagni di vita ad esempio…

Ho notato che molti legami non hanno retto, purtroppo ma soprattutto per fortuna!

Accettare, e rendersi conto che un rapporto è ormai morto, non deve essere facile ma è fondamentale rendersene conto. Questo ragionamento si lega anche al nome del progetto.

Non Platonico è un concetto vasto, immenso, che confina intrinsecamente con il concetto di verità, astratto ma incredibilmente terreno.
Cerco di comunicare e rendere visibili anche a chi non vuole vedere tutte le fragilità, le passioni, i tabù dell’essere umano. 

Credi che in generale per la Street Art sia un periodo florid, in particolare a Napoli?

Beh, la street art è in evoluzione continua, si è affacciata anche al mondo del mercato, molte opere sono acquistabili, si organizzano veri e proprio Tour, rendendo la strada un museo a cielo aperto.

Le opere diventano tutt’uno con la città, tengo molto a questa idea, per questo tendo ad utilizzare carte trasparenti che aderiscono perfettamente alla superficie.

È vero, per la street art a Napoli è un periodo molto positivo, diciamo che si è finalmente consolidata l’idea che la street art sia effettivamente arte, e non solo imbrattare i muri. Il popolo ha capito che è una forma di comunicazione che dialoga direttamente con l’interlocutore, la città stessa.

In generale credo che sia un ottimo momento per Napoli, la vittoria dello scudetto è solo uno dei traguardi che stiamo collezionando. L’opinione pubblica della città è cambiata, finalmente aggiungerei. 

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