Il rap italiano ha raggiunto la maturità

Il 2018 è stato un anno importante per il rap italiano. Ormai è risaputo, grazie alla nuova wave capitanata da Sfera Ebbasta c’è stato un crack nella scena rap nostrana; un crack in grado di generare nuova energia come anche curiosità da parte dei media e non solo. Il rap italiano oggi fa grandi numeri, il rap italiano – la musica urban italiana di matrice rap/hiphop (scegliete voi come chiamare la musica) -ha l’attenzione di tutti.
Se la nuova wave deve affermarsi step by step come giovane e fresca ci sono artisti con qualche anno in più di esperienza pronti a tatuare il loro nome sulla pelle della musica italiana, per rimanere davvero nella storia.

Ci sono artisti emersi agli inizi degli anni ’10 che oggi hanno raggiunto una maturità tale da poter dettare loro le leggi. Uno su tutti è Gue Pequeno che dagli inizi dei 2000 ha rotto tutte le barriere imposte al rap con i Club Dogo, rifacendo lo stesso lavoro poi nella sua carriera da solita fino ad arrivare a Sinatra mettendo in musica tutte le sue influenze ed ascolti della musica urban riuscendo, tra l’altro, a fare una cosa più unica che rara: campionare musica italiana (clicca qui per approfondire).

Riuscire a far entrare dei classici della musica nostrana nel mondo hip hop è un’ardua impresa, un po’ per i diritti SIAE un po’ per come viene visto il genere. Ci aveva provato Luchè con Vasco in L2  nel 2014 non ottenendo però l’appropriazione del rocker italiano ad esempio e se Gue oggi ci riesce è proprio per il livello che è riuscito a raggiungere lui ed il rap nella cultura italiana. Stesso livello raggiunto da Achille Lauro entrando nel mondo di Anna Tatangelo senza scendere a compromessi.

Il rap è diventato talmente popolare e stimato che i protagonisti del genere diventano ospiti importanti dei talent show: vedi Achille Lauro e Ghemon ad XFactor, senza ottenere critiche da parte della scena, anche essa maturata! In tal senso bisogna ringraziare Clementino e Rocco Hunt a Sanremo o Emis Killa a The Voice pronti a far da martiri per un genere ed un movimento.

Se sei coerente con te stesso ed il tuo percosso la scena rap ti accetta e magari ti supporta anche, l’importante è non vendersi. Ad oggi tutto ciò sembra possibile. Un altro esempio importante è il nuovo album di Salmo, ricco di sonorità nuove quanto vecchie in piena linea con la sua storia che sta rompendo record su record.
Insomma: il rap italiano ora ha raggiunto la maturità, ha raggiunto il picco massimo della sua storia in quanto a popolarità e credibilità, nonostante ci siano personaggi e musica ambigua, tante novità e poca innovazione. Il rap italiano ora ha raggiunto il picco massimo grazie agli artisti emersi 5-6 anni fa che oggi sono liberi di fare musica e di alzare il livello di essa.

Quale sarà il prossimo step? sicuramente riconfermarsi, così come affrontare temi scottanti e politici (essendosi acceso il clima, vedi Gemitaiz o Salmo contro Salvini – ndr), ma riuscire a creare qualcosa di nuovo ed italiano sulla scia di Bling Bling di Gue anche sarebbe interessante.

Daniele Carrano
Daniele Carrano
Scrivo per il piacere di confrontarmi con gli altri. Co-fondatore di Escape Vision.

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