L’embrione de La Municipàl prende forma dodici anni fa, nel 2013, quando Carmine Tundo, insieme alla sorella Isabella, inizia a raccogliere testi scritti nel tempo per dar vita a un progetto nuovo: intimo, ironico e romantico. Brani che profumano di Adriatico, ma che già allora portavano con sé il desiderio di guardare oltre i propri confini.
Grazie al sostegno del Comune di Napoli – sezione Cultura, all’interno della rassegna Musica al Castello al Maschio Angioino – abbiamo incontrato Carmine, che ci ha raccontato con generosità la storia e le tappe fondamentali di questo percorso musicale.
Carmine, come nasce La Municipàl?
Dopo alcuni progetti precedenti, ho deciso di raccogliere testi che avessero un’urgenza più profonda rispetto a ciò che avevo fatto prima. Pubblicare il primo disco, Le nostre guerre perdute, è stato il momento in cui La Municipàl è nata ufficialmente.
“Lettera dalla provincia leccese” è ancora attuale oggi?
Direi di sì, perché le tematiche legate ad alcune zone del Sud restano immutate. Molti dei miei amici, familiari e persino le mie sorelle vivono e lavorano al Nord. È una condizione che accomuna gran parte delle province meridionali. In un periodo così buio per la politica e il sociale in Italia, quel testo mantiene ancora oggi un significato molto profondo.
Arriviamo al 2019 con Bellissimi Difetti. In particolare, il brano “Finirà tutto quanto” colpisce per la sua intensità. Da dove nasce?
È nato in un momento delicato della mia vita, sotto pressione. Un giorno ho parlato con un ragazzo immigrato che vendeva accendini: mi ha fatto rimettere in prospettiva le mie paure. Ho capito che i miei problemi, in confronto ai suoi, erano di “lieve” entità. Quel confronto mi ha aiutato a rialzarmi.
Quali sono le tappe fondamentali della band, a partire da “Via Coramari”?
Via Coramari è nata quasi per gioco, come regalo per la mia ex. Non pensavo che sarebbe uscita dalle mie quattro mura. Invece, da lì sono arrivati i primi riscontri, il primo album, i tour e tanti cambiamenti.
Nel tempo abbiamo arricchito il progetto coinvolgendo musiciste e collaboratrici diverse: Gaia Rollo, Chiara Turco, Cristiana Verardo, Lara Ingrosso. Ognuna ha portato nuove energie e idee, rendendo La Municipàl un vero laboratorio creativo.
Oggi siamo arrivati al nuovo album Dopo tutto questo tempo e già sto scrivendo il prossimo. Non ho fretta: voglio che i brani arrivino in maniera naturale, così come è sempre stato. L’augurio è che possano essere fonte di ispirazione per chi ci ascolta.