Ascoltando a occhi chiusi: Mosca cieca, il primo singolo di juni

Nonostante negli ultimi decenni abbiano conquistato classifiche e festival, l’underground e il punk continuano a rappresentare una delle più vivide forme di controcultura. Nati come linguaggi sonori e visivi di rottura, hanno incarnato istanze di autonomia, critica al mainstream e resistenza creativa. Anche quando alcuni elementi estetici o sonori sono stati assimilati dall’industria pop, lo spirito originario di autenticità e indagine rimane riconoscibile. Ed è per questo che la discesa di juni negli inferi della sua sofferenza non può passare inosservata.

Sì, ma juni chi è?

Facciamo un passo avanti. Mosca cieca è il primo singolo di juni, la new entry del roster della label indipendente Factory Flaws, disponibile per l’ascolto dal 26 settembre.

Facciamo un passo indietro. Chi è juni? Ilaria Formisano, già conosciuta come Ilariuni, non è un una voce estranea al mondo della musica, anzi. La potreste ricordare come la frontgirl dei Gomma, esperienza musicale che ha già visto l’artista confrontarsi con i temi della noia e della desolazione, la cementificazione dell’entroterra campano – Caserta, dove i Gomma sono nati – e la malinconia della provincia. Agli appassionati di cinema, invece, potrebbe suonare una campanella pensando ai titoli di coda di Lovely boy, il film di Francesco Lettieri in cui viene messo in scena il percorso di risalita di un trapper obnubilato dalle droghe, in cui Ilaria Formisano interpreta una giovane promessa musicale ed è la protagonista di un assurdo videoclip che tiene incollati gli spettatori allo schermo mentre scorrono i titoli di coda.

Il film l’avevo visto in anteprima al Festival del cinema italiano di Annecy e, sorpreso, ricordo di aver esclamato in perfetto francese: afacc’ ro c*****. Di Lovely Boy la Formisano ha anche composto i testi della XXG insieme a Paco Martinelli.

Facciamo, adesso, due passi avanti. juni è la nuova persona di Ilaria Formisano «è un esperimento, una detonazione. Un progetto nato da una nausea per le forme, dal bisogno di esplorare. […] juni è un edificio costruito d’errori, invisibile agli occhi, albergato da sogni, meraviglia, magia, un orgasmo mancato. Prestigiatori. Sibille». juni sta per june, il mese in cui sono nati l’artista e il progetto, ma anche per wajuni (ragazzi in dialetto napoletano). Il nome gioca anche a riprendere il nomignolo ilariuni, con cui Ilaria è stata chiamata e conosciuta da bambina fino ad approdare nei contesti creativi.

Il singolo: mosca cieca

Oltre a un passo avanti e un passo indietro – una mano en la cintura, un movimiento sexy – si potrebbe pure fare così: cuffie alle orecchie distesi sul letto, sul divano, su un tappeto, per terra, in posizione del loto, l’importante è stare concentrati sul suono, occhi coperti e si gioca a mosca cieca. Il brano si presenta come un lamento, una richiesta d’aiuto con la voce rotta dal dolore che ripiega verso l’interno, mentre le pareti di una stanza si deformano e creano un caleidoscopio di allucinazioni.

juni sembra aver assorbito alcune lezioni dei Thru collected – con cui pure aveva collaborato nel corso dell’avventura con i Gomma, il brano è Daisy Bell, presenti anche gli specchiopaura – e delle atmosfere dell’EP di Altea, Non ti scordar di me, senza mai perdere di vista delle tonalità punk rock che la rendono sé stessa. L’alternarsi di inglese, italiano, napoletano dal pop di Liberato, fino ai gruppi più avanguardistici è un dato, e funziona per l’effetto eco prodotto dallo scontro con la densità della melodia, come un inno sacro che riverbera in una stanza vuota.

Mosca cieca è il suono della solitudine di fronte a una lunga strada di provincia, l’attimo di terrore provato rientrando a casa da soli in una grande città, l’angoscia schiacciante del mare aperto. Come si legge nel comunicato stampa «Sentirsi soli è surreale, fa entrare in uno stato magico e illusorio, terreno fertile dove magneti, apparizioni e palcoscenici si mescolano a diventare realtà». Il 21 novembre sarà disponibile nero, attimo l’album completo da cui è stato estratto il singolo. Dopo aver ascolto questo pezzo e gli altri, in anteprima, l’attesa di poterne discutere ad alta voce è troppa.

Complimenti juni e benvenuta-bentornata.


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