Attraverso gli occhi dei bambini può nascere un ponte narrativo che unisce Napoli e Gaza.
Da un lato c’è Mahmoud Abu Al-Qaraya, fotografo palestinese di 29 anni. La guerra gli ha strappato quasi tutto: la casa, la possibilità di lavorare, la sua macchina fotografica — unico strumento con cui raccontava il mondo. In pochi anni Mahmoud e la sua famiglia sono stati costretti a sfollare quattro volte, vivendo ogni giorno tra bombardamenti, malattie e fame.
Dall’altro lato c’è Raffaele Annunziata, artista e fotografo napoletano conosciuto come tylerdurdan, che da oltre dieci anni intreccia immagini, musica e parole come forma di resistenza culturale. La sua ricerca artistica nasce dalla necessità di denunciare le ingiustizie e restituire centralità a ciò che rende umani.
Insieme hanno scelto di raccontare, attraverso fotografie parallele, la vita quotidiana di due bambine: una a Napoli, l’altra a Gaza. Gesti semplici e universali come fare colazione, giocare, andare a scuola o addormentarsi assumono un peso diverso quando vissuti sotto assedio, diventando simbolo di un’infanzia negata.






Between Gaza and Naples. A Childhood Story non è solo un progetto fotografico: è un atto politico e umano. È un ponte che collega due città e due storie, per ricordarci che l’infanzia è un diritto universale, non un privilegio.




Il progetto sostiene inoltre la campagna “Mahmoud Loves Photography, Family & Life”, un appello concreto per aiutare Mahmoud e la sua famiglia a ricostruire la propria vita e a restituirgli gli strumenti per continuare il suo lavoro di fotografo

