
A Pozzuoli, all’interno di un ex complesso industriale, nasce il REC Club Napoli: un hub culturale indipendente che intreccia clubbing, arte e sperimentazione. Non un semplice locale, ma una casa viva di 1100 mq, pensata per accogliere comunità, linguaggi e visioni diverse. Qui la notte incontra l’arte, la musica dialoga con la ricerca e la sperimentazione diventa esperienza condivisa.
“REC è una possibilità reale di cambiamento – racconta il fondatore Rosario Aprea – un’opportunità aperta a una nuova generazione creativa.”
La data di apertura è prevista per il 20 settembre, dalle 22.00, con due eventi di respiro internazionale, l’esclusiva italiana di DisturbingBeauty, la mostra del fotografo berlinese Sven Marquardt, e il live set di Carl Craig, leggenda della techno di Detroit.
REC non è solo un club, ma un ecosistema creativo, inclusivo e internazionale: un luogo in cui la comunità napoletana incontra l’avanguardia europea e dove la notte diventa linguaggio culturale.
Napoli ha sempre avuto un’anima club. Dalle cave nella Sanità che ospitavano rave e sperimentazioni, fino ai club storici come il Golden Gate (proprio nello spazio che oggi diventa REC), la città ha saputo trasformare le notti in luoghi di libertà ed espressione collettiva.
Oggi questa tradizione può trovare nuova linfa al REC, un ponte tra il passato underground e il futuro creativo della scena partenopea.
Berlino e il ponte culturale
Se Berlino è universalmente riconosciuta come patria della club culture, Napoli non resta a guardare: le due città condividono la capacità di trasformare spazi industriali e marginali in epicentri culturali.
Proprio per questo l’inaugurazione di REC porta con sé un segno forte: l’esclusiva italiana di Disturbing Beauty di Sven Marquardt, volto iconico del Berghain e simbolo di un immaginario che unisce arte, clubbing e identità.

Classe 1962, cresciuto nella Berlino Est, Marquardt ha iniziato la sua carriera come fotografo negli anni ’80, documentando la scena underground e i mutamenti di una città divisa dal Muro. Dopo la caduta, la sua estetica dura e teatrale si è fusa con l’esplosione della techno culture berlinese, trovando un punto d’incontro nel Berghain, il club più famoso al mondo, di cui è anche il leggendario selezionatore all’ingresso.
Il suo volto tatuato è diventato un’icona globale, ma dietro la figura di “guardiano del tempio” si nasconde un artista che ha saputo trasformare in immagini l’anima cruda e disturbante di Berlino: ritratti in bianco e nero che raccontano corpi, fragilità, identità queer e la forza di una comunità che vive la notte come rito di libertà.
Con Disturbing Beauty, Marquardt porta a Napoli non solo una mostra, ma un pezzo di Berlino, aprendo un dialogo tra due città che hanno fatto della notte un linguaggio culturale. Un dialogo visivo e perturbante, che mette Napoli al centro della mappa internazionale del clubbing contemporaneo.



L’inizio di un percorso
La mostra di Sven Marquardt inaugura lo spazio espositivo di REC e apre un percorso che nei prossimi mesi porterà a Napoli nuovi protagonisti della scena contemporanea: dall’artista digitale Alessandro Malossi ai giovani talenti selezionati da VISIVA, il progetto dedicato agli emergenti del territorio che prenderà il via il 4 ottobre, con Arianna Rybcenko.
REC è un progetto giovane ma con radici profonde. Non un luogo elitario, ma una casa aperta, dove chiunque può partecipare, creare e sentire. Una piattaforma di confronto e produzione che valorizza i linguaggi contemporanei e costruisce legami autentici con il territorio.
L’apertura con Disturbing Beauty e il live esclusivo di Carl Craig non è soltanto un’inaugurazione, ma un vero manifesto: REC nasce per mettere Napoli in dialogo con il mondo, celebrando la bellezza disturbante, la musica e la libertà che continuano a rendere unica la cultura club.


